Page 610 - Lezioni di Mitologia;
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tanto persuasi gli abitanti di quell'Isola, che usa-
vano di giurar sempre per |Proserpina. Ora cani,
ora nere ed infeconde vittime immolavano a questa
dea gli antichi, e Virgilio narra che Enea le sa-
crificò una sterile giovenca.
Ma passando a cognizioni per voi più importanti,
vi ripeterò con Winkelmann che le città della Magna
Grecia e della Sicilia sembrano essersi molto stu-
diate di dare sulle loro monete, sia a Cerere che
a Proserpina, la più sublime bellezza: e difficilmente
si troveranno ancora pel conio, monete più belle di
alcune siracusane, rappresentanti una testa di Pro-
serpina, e nel rovescio un vincitore su di una qua-
driga.
Queste monete avrebbero dovuto esser meglio di-
segnate e incise nella Collezione del Museo di Pel-
lerin. Si vede in esse Proserpina coronata di frondi
lunghe e appuntate simili a quelle che ornano in-
sieme alle spighe la testa di Cerere, e quindi Win-
kelmann le crede foglie dello stelo del grano, anziché
di canna palustre, quali furono giudicate da alcuni
scrittori, che perciò si avvisarono di vedere in quelle
monete l'effigie della Ninfa Aretusa*
I più grandi artisti, sopra tutto il celebre Pras-
sitele, rappresentarono il ratto di Proserpina, inciso
ancora su molte medaglie della Sicilia e dell'Asia
Minore.
In un basso rilievo antico si vede Plutone, che
rapisce Proserpina non ostante le ragioni della se-
vera Minerva. Mercurio, di cui l'intervento non è
inutile in questo genere di avvenimenti, precede il