Page 649 - Lezioni di Mitologia;
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E di questo capanna ancor non vede:
Yive fra l'auree Muse:
E i favoriti tuoi figli superbi
Allor sarian felici,
Se avesser merto d'ascoltarsi un giorno
—
L'eterno suono de' miei versi intorno.
Arse a' miei detti, e fiammeggiò, siccome
Suole stella crudel ch'abbia disciolte
Le sanguinose chiome:
Indi proruppe in minacevol suono:
Me teme il Daco, e me l'errante Scita,
Me de' barbari regi
Paventan l'aspre madri:
E stanno in mezzo a l'aste
Per me in timidi affanni
I purpurei tiranni:
E negletto pastor d'Arcadia tenta
Fare insin de' miei doni anco rifiuto?
II mio furor non è da lui temuto?
Son forse l'opre de' mìei sdegni ignote?
Né ancor sì sa che l'Oriente corsi
Co' piedi irati, e a le provincie impressi
Il petto di profonde orme di morte?
Squarciai le bende imperiali e il crine
A tre gran donne in fronte,
E le commisi a le stagion funeste:
Ben mi sovvien che il temerario Serse
Cercò de l'Asia con la destra armata
Sul formidabil ponte
De l'Europa afferrar la man tremante:
Ma sul gran dì de le battaglie il giunsi