Page 849 - Lezioni di Mitologia;
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dema come a re si conviene, e come a istitutore
di religione.
» Il petaso di Mercurio angoloso, la sua clami-
de, i suoi calzari somigliano estremamente a quelli
coi quali è stato rappresentato da Salpione nel bel
vaso di Gaeta, il cui soggetto è quasi la seconda
scena del nostro, cioè la consegna di Bacco infante
fatta da Mercurio a Leucotea. Né mancano al no-
stro bassorilievo ciò che Plinio chiamò Dee leva-
trici: anche qui tre dee assistono al parto di Gio-
ve, alla nascita di quel nume, che fu detto l'alle-
gria de' mortali. Ha il primo luogo Lucina o Illi-
tia dea del Puerperio: essa è simboleggiata colla
man destra aperta, gesto relativo alla facilità de'
parti, e gesto perciò, dal quale veniva caratteriz-
zata la statua di questa dea nel suo tempio d'Egio
in Acaja. Ha dall'altra mano lo scettro, ed è tutta
involta in un elegante panneggiamento.
» Egualmente graziosa e composta è la seconda
dea, che non avendo nessun particolar distintivo
,
sendo lo scettro che regge colla sinistra fregio co-
mune d'ogni deità, pur non dubito denominar Pro-
serpina o Libera, e ciò sì per le sue relazioni col
nume che nasce, sì per l'altre più cognite colle
deità seguenti, che abbastanza vien contrassegnata
per Cerere. Aggiungo che quella specie di rete che
le raccoglie le chiome è la solita acconciatura di
Proserpina nelle medaglie di Sicilia e serve nel
,
bassorilievo ad accrescer segnali per ravvisarla, e
probabilità alla mia congettura.
» L'ultima è la dea Cerere gentilmente anch'essa