Page 144 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 144
.
1
134 LEZIONE OTTAVA.
» gli raggiungerebbe^ presto nella potenza, mentre che' soggetta
» alla tirannide resterebbe debole e perciò facile a esser sog-
» giogaia (la loro; » ' per tutto Ciò risolverono di ricondurre
Ippia in Atene, e restituirgli il potere. Mandarono dunque
nel oOu, a Sigeo, a invitare il tiranno decaduto a vefnirèa Spar-
la. Arrivato, fu tenuta un’adunanza, .composta dei rappresen-
,
tanti (li lutti gli Stati alleati del Peloponneso. Gli Spartani, (fimo-
^Irtuidosi dolenti del male che avev.an fatto ai Pisi^ratidi, ,pro-
[KJ.'^ero di ripararlo restaurando di coinune accordo Ippia. La
più parte dei deputali, senza approvar la proposta, non si sen-
tivan però bastante coraggio 'a combai lerlà. Ma Sosicle, depa-
lalo di Corinto, s’ oppos^ con tulio 1’ ardore , e dopo avere accu-
sato Sparla d’ incocrenza j>erdiè la voleva incutere all’ altre
città una forma di governo che lei stessa non aveva, dìmoetrò i
danni che i popoli soffrono dalla tirannide, e dichiarò ebe i Co-
rinti, i quali gli avevano già provati sotto Perìaodro, oòn' con-
tribuirebbero mai a conculcare la libertà di ncssaa popolo. Gli
altri deputati aderirono tutti ai sentimenti di Sosicle, e' la pro-
posta di Sparla fu rigettata.
Allora Ipiiia, deluso ma nOn disjwrato, parti da Sparla e
fece ritorno a Sigeo. Di là poi si recò,a Sardi da Artalcrne, e
messe in opera ogni argomento per ottenerne a.ssistónza.^A quel
satrapo arrise l’idea di ridurre sotto Dario, suo fratèllo e signo-
re, Atene e la Grecia, e intimò agli Ateniési di ricevere Ippia
al loro governo, minacciandoli, se no, della guerra. Cosi quel
perfido non ebbe rossore di sollecitare contro la sua patria Tarmi-
straniere ; e se non Tunica, fu certo una delle principali cagioni
delle guerre fra i Greci c i Persiani. L’altre cagioni di'quol con-
flitto che è il più grandioso avvenimento delli) storia deh’ anti-
chità, le diremo prima di venire a narrarlo ma prima ancora,
;
parleremo degli Stati minori di Grecia e delle sue tante colonie,
onde s’ abbia (nej nostri limiti) la più estesa cognizione' possibile
del mondo greco.
‘ Id. V,«l.
Digitized bv Coogl