Page 174 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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104 lezione; undicesima.
bile Omero, c per lui, la più grande dell’ epopee. Suo contem-
poraneo, 0 non mollo a lui jjosleriore, fu Esiodo nato in Ascra
^ illaggio della Beozia , da un padre clic era andato là in cerca di
miglior fortuna, abbandonando Clima città dell’Eolide. D’umile
condizione, ridotto a esercitare la pastorizia e occuparsi d’ agri-
coltura, Esiodo fu il poeta, non delle battaglie, ma dei tranquilli
lavori della campagna; non dei conquistatori, ma del popolo con-
quistato e dei contadini. Il suo poema Opere o Giorni, è consa-
crato a descriverne e regolarne, di quei popolo, le occupazioni,
a illustrarne la religione , a far comprendere che fuori del lavoro
e della virtù non c’ è altro che sventura per l’uomo, mentre che
la felicità tien dietro all’ adempimento dei propri doveri. Nella
Teoyonia si tras|>orta in una sfera affatto diversa chè risale col-
r immaginazione lino alla nascita degli Dei e all’ Origine della na-
tura, della quale svolge dinanzi a noi, per via di personificazio-
ni, lutto l’ordino esplicativo. Gli furono attribuiti lant’ altri
scritti che, secondo 1’ opinione generale dogli antichi, eran ojiera
d’altri individui di merito inferiore ; quindi quel tal jmeta emi-
nente che portò realmente il nomo d’ Esiodo, i critici moderni
lo consiilerano siccome il rappresentante d’ una grande scuola di
poesia nazionale.
A Omero ed Esiodo successero una folla d’ imitatori che
attingevano i loro argomenti dal lungo periodo decorso dall’ori-
gine del mondo alla morte d’ Ulisse, cioè alla fine dei tempi eroi-
ci. Si chiamavano poeti ciclici: forse per indicare che i loro poemi
si potevan distinguere, secondo gli argomenti, in tante collezioni
formanti ciascuna un insieme completo e riferentisi ognuna a
una data epoca. Quell’ epopee, lo abbiamo perse , ma ci restano
i titoli 0 i nomi degli autori di alcune appartenenti al ciclo
troiano: la Cipriade di Stasino di Cipro, 1’ Etiopide e la Presa
d’ Ilio d’ Ariino di Milelo, la Piccola Iliade di Lesche dell’isola
di Lesbo. Essendo andato in dimenticanza il nome del loro au-
tore, s’ attribuiva a Omero un’ Eracleide, una Tebaide, e un’ al-
tro poema intitolato gli Epigoni, che facevan parte del ciclo
mitico.
Esauriti o cantati a sazietà gli argomenti eroici, allentati i
legami dell’ antiche credenze, era naturale che lo spirito greco
s’occupasse meno degli Dei, più invece dell’uomo; meno -del-
l’età passata abbellita dalla fantasia popolare, più invece della