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delle regole del mercato.
Fu pertanto necessario ponderare un nuovo e più efficiente metodo
d’azione che ponesse la priorità sul rafforzamento del sistema produttivo.
1.2. – Il 1992 e il processo di liberalizzazione.
L’avvio della liberalizzazione delle imprese pubbliche viene
convenzionalmente indicato nel D.L. 3 Ottobre 1991, n.309,
“trasformazione degli enti pubblici economici e dismissioni delle
partecipazioni statali”.
Nell’autunno del 1992 la cessione da parte dello Stato del controllo delle
proprie imprese divenne per la prima volta un obiettivo specifico e
pregnante dell’agenda del Governo tanto da imporre la predisposizione, da
parte dell’esecutivo, di un articolato e dettagliato progetto, il “Programma
di riordino di IRI, ENI, ENEL, IMI, BNL e INA”, meglio noto come “Piano
Barucci”, dal nome del ministro del Tesoro di quel tempo.
Un ulteriore passaggio a si ebbe con la promulgazione delle Leggi 23
giugno 1993, n.202 e. 27 ottobre 1993, n.432: la prima destinata a
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sopprimere il Ministero delle Partecipazioni Statali ; la seconda sanciva
l’istituzione del Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato dove sarebbero
confluiti tutti i proventi da dismissione incassati dallo Stato; in tal modo
gli introiti delle privatizzazioni venivano vincolati per legge alla riduzione
del debito.
2 Con la soppressione del Ministero delle Partecipazioni Statali la titolarità delle partecipazioni
azionarie dello Stato veniva trasferita in blocco al Ministero del Tesoro
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