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Maria Pia Orlandi
L’acquarello è stato la mia felice iniziazione alla pittura. Da giovanissima, era istintiva
in me questa necessità di dipingere.
Vivo una gioventù in continuo movimento, al seguito della mia famiglia, fino agli anni
‘60. Ho vissuto in ‘Paradisi terrestri’ quali: le isole Mauritius, il Madagascar ed infine,
l’isola di Reunion.
Sedi incantevoli per i loro colori, in una natura vivace, unica, tra fiori, cielo e mare,
memoria indelebile per tanta bellezza, da lasciare il segno nel tempo e riaffiorando,
ripetutamente, nei miei lavori, ogni qualvolta se ne è presentata l’occasione.
Sento, fin da giovanissima, l’attrazione per i viaggi che non a caso sono sempre culturali.
Quando mi avvicino alla pittura, dopo le prime esperienze infantili, accresco la
conoscenza dei colori ad acqua e, con le altre tecniche, acquisisco una maggior
dimestichezza.
Una cosa è certa, tra le mie molte occupazioni, la pittura la fa da regina.
Lavoro sui ricordi, su una ideale memoria che alberga in me, in una felice ricostruzione
di momenti passati o forse, anche idealizzati.
Rincorro luci che più non trovo e cromie poco attuali. Alterno le mie tecniche: ora mi
concedo all’olio, ora alle tecniche miste e ancora, all’acquerello, con ampia soddisfazione
per i risultati ottenuti.
Quest’arte è una reale valvola di scarico, dalle frustrazioni che la vita ci riserva.
Da circa venti anni, ho un rapporto continuativo con la pittura, i miei primi maestri,
Bucci e Guidarelli, artisti totalmente diversi tra loro, ma in quel periodo, per me, giusti
educatori.
Mi apro a confronti, fino allora inesistenti, con altri di questo settore, fino ad acquisire
una sempre maggiore dimestichezza con la tavolozza ed i suoi colori, che porta alla
definizione del mio gesto, con il supporto di Marco Dolfi e la sua Scuola.
La pittura mi completa, soddisfa le mie mancanze, giustifica il mio vivere, con una
presenza continua, assidua, molto partecipe, certamente tonificante.
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