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Giuseppe Riga




                  Sin da piccolo ho sempre amato disegnare e ho voluto portare avanti la mia passione.
                  Mi ha sempre affascinato l’idea di lasciare un segno, un’impronta (sia essa quella della
                  pittura o della scultura) che possa durare nel tempo ed essere vista da tutti; ciò ha fatto
                  sì che nella mia testa nascesse il pensiero del “lo voglio fare anche io”.
                  Il concetto di poter prendere un materiale, sia esso il colore, la creta, il gesso o il marmo,
                  e farlo diventare qualcosa di diverso da quello che era in origine, trasformarlo, mi ha
                  dato modo di mettermi alla prova. Certo non mancano i momenti di crisi e di sconforto:
                  penso che gli artisti senza crucci siano artisti “monchi”; ma ci sono anche momenti
                  di soddisfazione e di coraggio. Coraggio dato dalla possibilità di creare qualcosa che
                  prima non esisteva. Il mio futuro lo vedo ad insegnare pittura o scultura, o perché no
                  tutte e due? La storia dell’arte ci insegna che queste sono discipline da tramandare,
                  come hanno sempre fatto anche i più grandi artisti. Insieme a ciò, però, vorrei anche
                  crearmi un mio spazio dove poter lavorare autonomamente, sia sulle commissioni che
                  sui lavori personali. Ad ogni modo non vedo un futuro senza la pittura e la scultura.
                  La mia predisposizione è legata al figurativo, la ricerca del corpo umano, lo studio e
                  la rappresentazione degli elementi della natura e di ciò che ci caratterizza. La figura
                  umana, se idealizzata, diventa astratta; le stesse figure di Michelangelo, di Raffaello
                  o di Canova non possono essere considerate “realistiche”, in quanto troppo perfette.
                  Quindi sì, il figurativo può diventare astratto, ma per quanto concerne il mio lavoro,
                  prima di stravolgere ogni schema, vorrei aspettare di migliorare ulteriormente rispetto
                  al mio livello attuale. Tanti mi chiedono cosa amo di più tra pittura e scultura; tutti mi
                  dicono che sono più scultore che pittore, anche se io non mi sento né più uno né più
                  l’altro. Amo entrambe allo stesso modo, e in quanto sorelle d’arte ritengo che l’una aiuti
                  a migliorare l’altra e viceversa. Già qualcosa da solo ho fatto, e mi piacerebbe a breve
                  realizzare una personale. Ho terminato da poco numerosi lavori fatti su commissione
                  che hanno tolto del tempo ai miei progetti, quindi al momento non ho pezzi “pronti”
                  per esporre  autonomamente. Ora posso  lavorare  per  conto  mio,  e  mi  impegnerò  a
                  portare a termine l’idea iniziale di un’esposizione entro l’anno.



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