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Piero Cantagalli
Dopo aver compiuto i suoi studi liceali ed universitari a Firenze, dove risiedeva
, Piero dopo la metà degli anni settanta si trasferisce per lavoro a Viareggio; qui la
consapevolezza di carenze tecniche espressive lo porta a frequentare la scuola di Guido
Bucci per 3 anni, successivamente, avendo conosciuto il maestro Giorgio Michetti
lavora con lui ininterrottamente per 5 anni .
Nella pittura di Cantagalli i protagonisti sono gli uomini e le donne che lavorano
che amano ma che sopratutto soffrono, spesso piegati dall’angoscia. Importante poi
è il colore : le macchie di colore che a volte si sfumano altre si distaccano in forme
geometriche .Il luogo della sua meditazione è la darsena : è qui che matura l’interesse
per la cultura marinara, quella della marineria eroica dei natanti a vela ( vedi dipinto
intitolato “Ricordi” 1998) . Abbandona poi queste tematiche ma resta ancora al centro
la figura umana, l’uomo di sempre, cercando però di cogliere negli squarci della
vita che dipinge le inquietudini ed i dubbi lacerati che pervadono la società attuale
.Potrebbe esser preso come momento di passaggio il quadro indicato con il titolo “La
famiglia in crisi” anno 2002 e molti altri di questo primo decennio del 2000. Lo studio e
la sperimentazione lo conducono sempre di più verso l’Espressionismo nordico per la
forza del colore, sopratutto ed i colori astratti. Potrebbe essere indicativa la tela intitolata
“Donne nel vento” del 2013 . Gli anni successivi fino a tutt’oggi, corrono su questo
percorso accentuando ancora di più il cromatismo e i motivi astratti , particolarmente
nei paesaggi, temi particolarmente nuovi per il pittore inquestione.
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