Page 3 - SCHWARZKOMMANDO E LE CUSTODI DELL'INFINITO
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Kaliningrad,  22  aprile  2124



           Alba  incipiente,  il  cielo  stellato  è  sempre  sopra  di  me:  guanto
           alla  legge  morale,  non  ho  topologie  sicure  da  proporre  in  questi
           tempi  senza  fondamenta;  l'ora  però  è  di  quelle  che  da  sempre  in­
           vitano  ai  bilanci  ed  ecco  che  mi  ritrovo  a  macinare  pensieri  su
           quella  mia  lunga  esperienza  a  Baikonur  come  cacciatore  di  segnali
           cosmici,  senza  trovare  un  punto  in  cui  sostare  con  idee  sicure.
           Domani,  dopo  molti  anni,  nelle  sale  del  METI  Institute  saranno
           riproposti  al  giudizio  del  pubblico  i  reperti  legati  ai  contatti
           con  l'entità  cosmica  intelligente  detta  Schwarzkommando:  il  ra­
           diomessaggio  poetico  con  la  sua  ermetica  forma  ideogrammatica,
           l'incarnazione  video  dell'Emittente  del  messaggio,  le  tre  scultu­
           re  note  come  Le  Custodi  dell'Infinito.  Quanto  al  Totem,  apparso
           misteriosamente  nel  corso  del  primo  contatto,  semplicemente  è
           andato  perduto:  probabilmente  ciò  che  appare  all'improvviso  è  de­
           stinato  a  scomparire  con  altrettanta  velocità.  Ci  rimane  però  uno
           schema  dettagliato  che  permetterà  di  coglierne  i  tratti  salienti
           e  le  evidenti  parentele  formali  e  concettuali  con  le  Custodi.
           La  tentazione  di  raccontare  nei  dettagli  le  tappe  che  hanno  co­
           stituito  e  costruito  il  rapporto  con  Schwarzkommando  e  i  molti
           entusiasmi  e  dubbi  che  in  questi  anni  hanno  attraversato  la  mia
           mente  è  forte.  La  mia  soggettività  tuttavia  non  conta  molto  su
           scala  terrestre,  figuriamoci  in  un'ottica  cosmica:  lascerò  quindi
           che  a  parlare  siano  i  documenti  più  oggettivi  di  cui  siamo  in  pos­
           sesso,  i  due  verbali  delle  Commissioni  Octopus  relative  ai  due
           contatti  avvenuti.  Lì  si  può  trovare  tutto,  se  ci  si  dispone  ad
           avere  pazienza.
           Una  sola  riflessione  personale  mi  permetto,  dato  che  vi  scrivo
           dal  luogo  che  quattrocento  anni  fa  diede  i  natali  a  chi  fece  dello
           spazio  e  del  tempo  i  fondamenti  dell'intersoggettività  umana:
           molte  e  sorprendenti  sono  le  questioni  che  il  caso  Schwarzkomman­
           do  ha  fatto  scaturire;  su  tutte,  però,  la  prospettiva  completa­
           mente  mutata  nei  confronti  del  tempo  e  della  storia  è  quella  per
           me  più  densa  di  conseguenze  per  la  coscienza  umana.  La  circolari­
           tà  a  velocità  luce  (o  forse  oltre)  del  tempo,  che  vige  per  questa
           intelligenza  cosmica  che  è  venuta  a  parlarci,  distorce  e  molti­
           plica  le  visioni,togliendo  massa  e  staticità  -e  quindi  spazio-
           per giungere  a  una  condizione  dove  il  tempo  non  esiste.
           Che  egli cerchi  ostinatamente  ed  ereticamente  un  corpo,  come  si
           evince  dai risultati  della  prima  Commissione,  può  essere  letto
           come  una  conferma,  lascio  a  voi  il  compito  di  giudicare.


                                                                Le  sabbie  del  tempo  sono  erose
                                                           dal  fiume  del  costante  mutamento.


                                                                                  Dr  Gregor  S.  Recht
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