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Se un sisma si producesse a San Francisco, simile a quello che devastò la città un
               secolo fa,  ci sarebbe un epicentro, un punto  dove le due  placche inizierebbero  a
               scivolare. Quindi il movimento si propagherebbe allora con rapidità estendendosi su
               oltre mille chilometri. L'intensità del terremoto cresce in proporzione alla lunghezza
               della placca interessata.
               L'articolo  di Science et Vie segnala che i Russi avevano  previsto, ancor prima
               dell'inizio  degli  anni  novanta  che  esplosioni nucleari sotterranee  possano  essere
               utilizzate per scatenare sismi. Ma non si sa come i Russi avrebbero potuto attaccare,
               in modo diretto un paese come gli Stati  Uniti, procedendo con esplosioni nucleari
               sotterranee nel loro territorio,  a oltre otto mila chilometri di distanza,  o come
               avrebbero potuto  usare la Pamir vicino alla costa  occidentale  americana, senza
               "firmare" il loro atto.
               Ricordiamo infine che film Hollywoodiani, come Superman, hanno già ripreso questo
               tema  del sisma  nella vicinanze di San  Francisco scatenato  da esplosioni nucleari
               sotterranee.

                  IL VASO DI PANDORA
               Non solo Pamir, ma anche il sistema H.A.A.R.P
               La scienziata indipendente, esperta in Fisica delle alte energie, Elisabeth Rauscher,
               avverte che si stanno artificialmente irradiando “energie spaventose all’interno di
               una configurazione molecolare estremamente delicata” qual è la ionosfera, una sorta
               di bolla di sapone che si muove a mulinello intorno alla superficie terrestre. Un foro
               sufficientemente grande  potrebbe farla scoppiare.  La  dottoressa Rosalie Bertell
               denuncia  che “gli  scienziati militari statunitensi  si  stanno  occupando  dei sistemi
               meteorologici  come potenziale arma. Le metodologie comprendono  l’aumento delle
               tempeste e la deviazione delle correnti di vapore dell’atmosfera terrestre allo scopo di
               causare siccità o inondazioni mirate…”






































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