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CAPITOLO III: RIFLESSIONI SULLA NOSTRA UMANITÀ






















               Noi tutti, chi prima chi dopo, abbiamo osservato il mondo intorno a noi e ci siamo
               posti le stesse domande. Perché la vita deve essere una battaglia tanto aspra? Perché
               sappiamo  così poco  circa la nostra identità e lo scopo  della  nostra vita? Perché
               esistono così tanti conflitti e sofferenze in  un  mondo  che presenta tante bellezze. e
               ricchezze?
               Nel ricercare le risposte a queste e a molte altre domande, vi chiederò di sospendere
               le vostre reazioni programmate sul "qui e ora" e di aprire la vostra mente infinita a
               possibilità assai più grandi. Non uso la parola "programmate" in modo paternalistico,
               poiché tutti siamo programmati dai messaggi e dai principi che sentiamo
               costantemente nel corso della nostra infanzia, attraverso i media, e attraverso il
               sistema scolastico. È il liberarsi di quei programmi che apre le nostre menti e i nostri
               cuori alla meraviglia, al potenziale e a una comprensione che sta al di là dei nostri
               sogni. Ho meditato a lungo sulla natura di questo mondo fisico visibile, cercando di
               coglierne il senso. Un viaggio di scoperta spirituale mi ha svelato tantissime cose che,
               nel  corso della mia vita  passata,  non mi avevano suscitato pensiero o sensazione
               alcuna e, per quanto siano stati dolorosi, quei momenti mi hanno anche condotto
               verso una comprensione più grande. Ho sperimentato come si possa sintonizzare la
               nostra mente, la nostra coscienza, su altri livelli di realtà e accedere a informazioni lì
               disponibili, informazioni sconosciute, o  almeno  non  diffusamente conosciute sulla
               Terra. Ho capito che le nostre  menti - i pensieri, le sensazioni - sono una serie di
               campi di energia, che usano il corpo fisico ,come….”un veicolo, un avatar atto a
               generare logiche che conducono all'esperienza”.
               In questo momento la nostra coscienza è sintonizzata su questo denso mondo fisico,
               perciò questa è la nostra realtà. Quando "moriamo", il complesso spirito-mente (la
               nostra coscienza) lascia questo provvisorio corpo fisico e passa su un'altra lunghezza
               d'onda, un'altra fase dell'esperienza e dell'evoluzione.
               Un  punto  assai importante da sottolineare è che la  mente di  una  persona, in uno
               stesso corpo fisico sullo stesso pianeta,  può essere  sintonizzata su molte lunghezze
               d'onda di conoscenza e comprensione, diverse tra loro. Ecco perché ci sono così tante
               differenze di coscienza, prospettiva e percezione all'interno della razza umana. Anche
               nella nostra vita di tutti i giorni parliamo di persone "su diverse lunghezze d'onda",
               perché hanno opinioni diverse e pochissime cose in comune. Il nostro atteggiamento
               nei confronti della vita e  del  livello  di  conoscenza  e saggezza  che  possiamo

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