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Semplicemente perché, una volta che si è entrati in possesso di un valore scientifico
riguardo ad un fenomeno ben preciso, cambiarlo senza conoscenza e senza ragioni
equivale ad interferire.
Trasportare il diapason scientifico da 432 vibrazioni ad un diapason disarmonico di
440, è stato praticamente come condannarci all’esposizione di armoniche dannose per
il nostro equilibrio.
Le ricerche di Maria Renold. Meglio nota come la “sacerdotessa del tuning” (cioè
dell’intonazione), studiò a lungo le differenti accordature ed i relativi effetti
riscontrati sul pubblico.
Se rimane un punto fermo l’oscillazione a 432 Hz, la sua logica di accordatura (in
sostanza, come arrivare ad ottenere i 432 Hz…) non è per niente scontata.
La cosa più interessante è la menzione ad un certo codice geometrico sacro Heinrich
Schreyber, o Henricus Gram-mateus che, a quanto sembra, impostò “a orecchio”la
corretta intonazione nel 1518, senza nemmeno realizzare – come al solito le migliori
scoperte avvengono “per caso” –ciò che aveva ottenuto: un vero e proprio sistema
d’intonazione, definito dalla Renold, di “dodici quinte reali”.
[Piccola nota su Gustavo Rol che, a questo proposito, mi sembra necessario farvi
conoscere. Adolfo Gustavo Rol, torinese, fu acclamato dai potenti della Terra
(presidenti degli Stati Uniti, ma anche registi come Fellini, miliardari come Giovanni
Agnelli, dittatori come Mussolini, ecc.), tutti a chiedere consiglio e a tenere in grande
considerazione il suo parere.
Di lui si narrano magie strabilianti (ad esempio, oltre che veggente, pare potesse
viaggiare nel tempo portando con sé altre persone, far attraversare agli oggetti i muri,
ecc.), che egli tendeva a sminuire. Si considerava semplicemente un “precursore”,
perché sosteneva che tali poteri sono latenti nell’uomo e, un giorno, tutti sapremo
usarli.
Mi viene in
mente una frase
del grande Rol,
scritta sul suo
diario, nel
tentativo di di
spiegare come
nacquero i suoi
poteri: “Ho
scoperto la
tremenda legge
che lega il
colore verde, la
quinta musicale
ed il calore...”.
Tutto questo
per far notare
come il suono
ritorni ancora,
come elemento occulto basilare, e sempre nella forma di “quinta musicale”. Gli 8 Hz,
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