Page 16 - Kreol Soul def ridotto
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Conferenza stampa della Kassav Band
Vivendo appieno il Festival si comprende che
la forza dei Creoli sta nel loro stesso cocktail
d’ingredienti shakerati in ogni aspetto del
vivere sociale e culturale, che arrivano da
lontano e che in queste isole, che nel
frattempo si sono staccate dall’Africa per
effetto dei movimenti tellurici, hanno messo
radici profonde.
L’Ente del Turismo si è sempre adoperato per
l’organizzazione di questo evento in cui si
celebra l’identità culturale di un popolo,
facendo sì che Victoria, pur essendo la più
piccola capitale al mondo, diventasse l’unica
capitale del mondo creolo.
Stavolta l’impulso alla diffusione è davvero
forte: il Ministro Alain St. Ange ha deciso di dare
una spinta decisiva al Festival, facendo
esplodere una bomba di dinamismo allo
Stadio di Victoria a Mahé e richiamando
l’attenzione per il Concerto della Kassav Band,
composta da 22 elementi che nel loro mix sono
la concreta rappresentazione dell’essere
creolo e che compiono 35 anni di lavoro
artistico insieme, con un collante forte: i suoi
fondatori Jocelyne Béroard e Jacob
Desvarieux, tanto attesi da migliaia di fan
creoli, per il concerto live al Festival.
Il tutto annunciato con la conferenza stampa
di inaugurazione in cui il Ministro ha esordito:
“Ora voi giornalisti sarete ambasciatori,
insieme ai Kassav, dell’identità creola”.
Color di girasole, quando il suo giallo raggiunge
il massimo della tonalità ocra, così la cantante
Jocelyne Béroard ha aperto il suo sorriso e lo
sguardo alla stampa.
Ha una grandissima capacità comunicativa e
tanta espressività da story teller e ci ha
ammaliato già nel rispondere alle domande,
poi si è superata in concerto dove tutto il corpo
è stato messo in gioco nella danza e nel canto
con grande energia, con prestazioni da
ragazza e voce e tecnica di cantante
navigata. Dopo una serie di domande ai
musicisti da parte dei colleghi provenienti da
Parigi, Londra, Cina, Mauritius, Reunion, ed
ovviamente dalle Seychelles, mi si concede
l’intervento: “Sono una giornalista italiana e
l’unica, in conferenza, a non essere creola, e
questo onora me e Simona Ottolenghi, la mia
collega fotografa.