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1.  La Roggiano preunitaria



            L’abitato di Roggiano Gravina occupa una posizione morfologica “di cresta”
            allungata, su dorsali affilate dai fiumi Esaro e Follone e si trova a circa 243
            metri sul livello del mare.

            Ha origini molto antiche e alcuni identificano  questa città con l’antica
            Bergae, che Tito Livio nell’opera in Ab Urbe Condita annovera tra quelle
            terre che si arresero a Roma solo nel 204 a.C. dopo non pochi tentativi di
            resistenza.

            Fu feudo prima dei Sanseverino di San Donato, poi degli Ametrano, dei
            Cavalcanti, dei Sambiase ed infine dei Sanseverino della Saponara. Ed è
            in questo contesto storico, all’epoca dei Borboni, che si inserisce un’ipotesi
            di ricostruzione urbana attraverso il Catasto Onciario disposto da Carlo III
            nel 1740 per assicurare una più equa ripartizione del carico fiscale tra i
            cittadini del regno.

            Il centro storico di Roggiano, ha una caratteristica  forma triangolare e
            presenta gli elementi tipici di un centro di epoca medievale: le mura, le
            porte, il nucleo civico.

            Le mura, ancora oggi in parte esistenti, circondavano l’intero perimetro del
            centro  storico.  Lungo  le  mura  si  aprivano  quattro  porte,  che  non  erano
            semplicemente delle aperture, ma rappresentavano il luogo d’incontro tra i
            due mondi allora esistenti: l’urbano e il rurale.

            La  porta  principale,  la  “porta  di  basso”,  detta  “Arco  del  Carcere”,  era
            costituita da un arco impostato anticamente fra due torri e da questa porta
            si ripartivano, a forma di tridente, tre strade che tagliavano l’intero centro
            storico da sud a nord. La prima a destra entrando era detta Via Pubblica.

            Questa via, lastricata con ciottoli di fiume non molto larga, serviva quelle
            case poste nella zona “Appiè le mura”, attuale Via Gravina, che erano state
            costruite a ridosso delle mura di cinta.




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