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2.2. Il lavoro delle mani
Roggiano è stato un paese prevalentemente agricolo. Il suo territorio, in
gran parte collinoso, ricco di ulivi, di vigneti, di fichi, di peri a frutto invernale
e di ogni altra specie di piante fruttifere, ha sempre dato un buon reddito.
Le olive in gran parte venivano vendute a compratori locali che poi
rivendevano a commercianti delle Puglie. Per i fichi secchi bianchi si faceva
altrettanto. Per le pere invernali invece vi era un solo acquirente, Domenico
Mandato e figli che provvedevano con il proprio personale alla raccolta, alla
selezione e al trasporto per cui avevano comprato il primo camion apparso
in paese, un Isotta-Fraschini a gomme piene.
Non esistevano latifondi, se si escludeva la vasta proprietà dei baroni
Campagna. Il territorio era suddiviso in piccoli appezzamenti di proprietà
dei contadini, coltivati con bravura a cereali alternati, a legumi o a fieno.
Ogni contadino possedeva un mulo, o un asino, o un cavallo per il trasporto
di persone e di prodotti. Spesso due contadini possessori di muli, o di
Contadini intenti a preparare il terreno per la semina
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