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Arte Lombarda 191-192 | 2021 | 1-2 | FILIPPo MArIA Ferro
 17. Giuseppe Nuvolone, Orfeo e Euridice. Torre Canavese, collezione Marco Datrino.
  18. Orfeo ed Euridice, in Tableaux du temple des muses di Michel de Marolles, 92 Paris 1655.
le fasi lunari, e la sua opinione è ripresa in età barocca: per il Ma- rino Galileo è un ‘novello Endimione’85 e in questa linea si muove un’ampia letteratura. A Endimione, come all’astronomo, ogni se- ra appare la luna e la visione degli astri. La scena tuttavia intro- duce anche al discorso amoroso in quanto il sidus che appare e scompare (fase di de-sidus) è metafora del desiderio. Alter ego di Endimione è Atteone, il cacciatore che osa sorprendere la dea (Diana è Selene) anche nella luce del giorno e viene così punito, trasformato in cervo e sbranato dai suoi cani: tema che Giuseppe Nuvolone svolge in una tela86, ispirandosi ancora alle incisioni che Aegidius Sadeler trae dalle invenzioni di Joseph Heintz il Vec- chio (fig. 16), e da Pauwels Franck. Le figure del mito di Diana sono del resto ben presenti nella cultura di corte del secolo87.
85 Ecco i versi di Giambattista Marino: «[Galileo] Tu, solo osservator d’ogni suo moto e di qualunque ha in lei parte nascosta, potrai, senza che vel nulla ne chiuda, novello Endimion, mirarla ignuda [Adone]».
86 Giuseppe Nuvolone, Diana e Atteone, in FERRO, 2003, p. 267, scheda g 123. 87 M. CURNIS, Novelli Endimioni e falsi Atteoni nella Diana Schernita (1629), in Il mito di Diana nella cultura delle corti. Arte Letteratura Musica, a cura di G. Barberi Squarotti, A. Colturato e C. Goria, Firenze 2018.





























































































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