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Arte Lombarda 191-192 | 2021 | 1-2 | FILIPPo MArIA Ferro
20. Giuseppe Nuvolone, Nozze di Arianna e Dioniso alla presenza di Venere. [Ubicazione ignota? Collezione privata?]
Orfeo contravviene all’intesa con il signore dell’Ade e si gira, la donna impallidisce, le si annebbia lo sguardo, è inghiottita dall’ombra. L’amore assoluto è colto nel momento della sepa- razione che sottolinea l’intensità del sentimento. Giuseppe si ispira, per la composizione, proprio a Michel de Marolles, al suo Temple des muses, dove una tavola è del tutto simile92 (fig. 18) e dà figura ai versi di Ovidio: «avidusque videndi flexit amans oculos, et protinus illa relapsa est» (Ovidio, Metamor- fosi, X). D’altro canto, Orfeo è l’emblema del canto e la sua vicenda ha ispirato diverse opere musicali in apertura di seco- lo: Euridice (melodramma di Jacopo Peri, 1600), Euridice
92 L’incisione di Michel de Marolles venne ripresa da Bernard Picart nell’edi-
zione olandese del 1723. Un modello iconografico fortunato se si pensa che 94 l’Euridice ritorna in un dipinto di primo Ottocento: Ch. G. Kratzenstein-
(melodramma di Giulio Caccini, 1600) e Orfeo (opera lirica di Claudio Monteverdi, 1607). Tuttavia è una produzione at- tuale a ispirare Giuseppe Nuvolone: il dramma di Aurelio Au- reli, musicato da Antonio Sartorio (Venezia, 1672)93. Centrale nell’opera in musica è il duetto tra Orfeo ed Euridice che ri- propone i versi di Ovidio che hanno ispirato l’autore dell’im- magine ricordata e riprodotta nel libro di Michel de Marolles. Si dispera Euridice: «Ah crudel! che facesti? Orfeo tu mi per- desti». Un amore spezzato come lo strumento musicale che viene collocato in cielo: è la Lira sostenuta dall’aquila nella fi- gurazione di Hevelius.
Stub, Orfeo e Euridice, 1806, Copenhagen, Ny Carlsberg Glyptotek.
93 L’Orfeo, dramma per musica, testi di Aurelio Aureli, musiche di Antonio Sar- torio, prima esecuzione 14 dicembre 1672, Venezia.