Page 17 - Lega Navale
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a fondare, nel lontano 1897 la Lega Navale Ita-
                                                              liana. Cosa possiamo o dobbiamo fare, oggi, per
                                                              avere  successo  o  quanto  meno  rivitalizzare  la
                                                              marittimità italiana?
                                                                Dobbiamo  insistere,  continuare,  non  arren-
                                                              derci,  navigare:  sulle  navi,  sulle  pagine  come
                                                              quelle di questa Rivista e, quando le condizioni
                                                              lo  consentono,  sulle  derive  delle  molte  sedi  e
                                                              delle scuole della Lega Navale sparse su tutto
                                                              il territorio nazionale. Se è possibile, in seguito,
                                                              si  potrà  sostenere  il  passaggio  a  imbarcazioni
                                                              di maggiori dimensioni; a meno che l’idea non
                                                              nasca prima, vuoi da una tradizione di famiglia
                                                              vuoi grazie alla lettura di una pagina ben riu-
                                                              scita, il primo passo non verrà mai compiuto.
                                                              E  tutto  dipende  da  quell’impronta  lasciata  su
                                                              un molo nella direzione giusta, quella dell’alto
                                                              mare.
                                                                Ma riconosco che è un problema davvero fon-
                                                              damentale che non riguarda solo l’Italia, anzi è
                                                              comune a tante nazioni marittime. Ne abbiamo
                                                              parlato  fra  le  principali  Marine  mondiali  nel
          Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare.    corso  dell’ultimo  “Regional  Sea  Power  Sympo-
                                                              sium”, svoltosi a Venezia nell’ottobre del 2019.

          ci piaccia o no, come la nostra significa che “il   In  quell’occasione,  ho  affermato  senza  mezzi
          mare  è  la  risorsa  strategica  del  Paese”.  Il  mare  è   termini che la cosiddetta Sea blindness, la ceci-
          il massimo sistema di comunicazione globale.        tà  culturale  marittima,  può  compromettere  e
          Nulla batterà mai, dal punto di vista economico,    rovinare una generazione. Ne ho discusso con
          il trasporto via acqua rispetto a quello terrestre   diversi altri capi di Stato Maggiore; tutti abbia-
          o aereo. Non è una questione di ideologia, ma       mo  convenuto  in  merito  a  quanto  sia  impor-
          di fisica. In particolare, il libero “uso dell’alto   tante diffondere la “voce” della marittimità. In
          mare” deve comportare necessariamente che si        particolare,  abbiamo  constatato  e  toccato  con
          abbia uno sfruttamento sostenibile, equilibrato     mano che troppe cose di mare, e quindi di vita,
          e bilanciato di questa risorsa unica nel suo ge-    sopravvivenza e progresso, sono date per scon-
          nere. Sui fondali marini transita, attraverso cavi   tate, fatto salvo non si verifichi qualcosa di ter-
          posati sul fondo, la quasi totalità delle informa-  ribile e inaspettato che ricordi, all’improvviso,
          zioni digitali che arrivano via Internet. Materie   all’opinione pubblica quanto il mare sia decisi-
          prime,  lavorati  e  semilavorati,  informazioni.   vo per tutti noi, nessuno escluso.
          Occorre garantire il libero accesso a quelli che
          vengono comunemente definiti i global common          Fra i tanti interessi comuni ci preme evidenzia-
          del  pianeta:  acque  internazionali,  atmosfera,   re il “mondo dei giovani” e ritengo anche l’at-
          spazio, Antartide  e,  recentemente,  il  ciberspa-  tenzione all’ambiente e al sociale. In particolare,
          zio. La Marina Militare, le Marine tutte, sono i    la Lega Navale Italiana si rivolge ai giovani, ol-
          protagonisti e i difensori del “secolo blu”.        tre che agli adulti di ogni età, con un particolare
                                                              riferimento al sostegno della fruizione del ma-
                                                              re da parte delle categorie sociali meno agiate
           Eppure  questi  concetti,  che  lei  ha  reso  così
          semplici, continuano a restare ostici nel nostro    e delle persone diversamente abili. Proprio nel
          Paese. Credo che, tra le altre ragioni, la mancan-  prioritario  settore  dell’inclusione  sociale  è  da
          za  di  una  piena  “consapevolezza  marittima”     evidenziare il recente accordo di collaborazio-
          spinse quel tale piccolo gruppo di appassionati     ne firmato con il Comitato Paralimpico Italiano


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