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Nella realtà della musica italiana e, più specificamente, nella realtà della didattica della musica
     non compare nessun orientamento formativo rivolto alla creazione di figure che operino in
     ambito liturgico.




     Se un tempo le conoscenze di chi operava nel campo compositivo della musica colta erano quasi
     sempre combacianti con le conoscenze relative alla musica antica, alla sua prassi, allo studio del
     canto e del repertorio gregoriano, alle competenze riguardanti la gestione di gruppi vocali, è pur
     vero che nella seconda metà del ventesimo secolo questi campi del sapere si sono via via
     disgregati, e sono divenuti campi di interesse specifici per studiosi di volta in volta interessati o
                                                                                                      Il Progetto
     all’uno o all’altro dei saperi descritti




     Nel vuoto attuale che coinvolge anche la formazione realizzata dai Conservatori italiani in merito
     ai repertori della musica antica e classica, dagli albori della polifonia sino a tutto il settecento, si
     rende utile una riflessione che colga l’opportunità di istituire un percorso di studi dedicato, che ,
     ad alti livelli di preparazione, possa da un lato ricreare le competenze del musicista che opera
     all’interno della liturgia e dall’altro offrire, a chi interessato a costruire un percorso di
     conoscenze forti storicamente, un progetto didattico forte, assente nelle attuali istituzioni di
     formazione, dunque un percorso adeguato per ricchezza di proposta formativa e varietà di
     articolazione didattica
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