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vestito sembianza di necessità, statº
te la forza dell'abitudine (1). Nella
(1) Nel dimostrare poc'anzi (IV, ultimo
paragrafo), essere principio a priori quel
io; che tutto quanto accade aver deve una
causa e produrre un effetto, si è dimostrato
qualmente la legge di causalità, che noi
trasportiamo a tutta la natura, e posiamo
quaì base a tutte le nostre osservazioni, è
già per se stessa una rappresentazione a
priori, che noi attribuiamo per sintesi agli
'oggetti. Ed è qui dove il filosofo scozzese
aprì forse a Kant la strada ch'egli seguì
poscia nelle sue speculazioni: Perciocchè
Hume poneva in dubbio la verità obbiettiva
e la necessità del principio di causalità, in
quanto non vedeva il principio, sul quale
doveva poggiare la sintesi tra la causa e
l'effetto, volendo ammettere tal sintesi
come necessaria ed obbiettivamente vera.
Aveva egli bensì veduto e dimostrato non
potere appartenere alle cose, in se stesse,
il rapporto tra causa ed effetto; ma, non
ammettendo niente a priori nell'intelletto,
aveva conchiuso questa causalità essere
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