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delle allucinazioni; i suoi processi cognitivi sono rovinati. Se invece si ha a che
            fare con degli hikikomori, non si riscontrano mai tali sintomi. Si tratta di
            persone molto intelligenti che quando si rilassano sono assai comunicative e
            razionali. E' questa la differenza principale."

            Se è vero che l’hikikomori non è una malattia, è altrettanto vero che un
            prolungato stato di isolamento può portare a sviluppare una determinata
            gamma di disturbi psichici. Dunque, l’hikikomori non è una malattia, ma può
            generare malattia.


             L’hikikomori non è una fobia sociale: Così come l'isolamento dell'hikikomori
             non è causato dalla depressione, esso non nemmeno riconducibile
             semplicemente a un disturbo d'ansia  come ad esempio la fobia sociale
             Quindi l’hikikomori è un meccanismo di difesa messo in atto come reazione alle
             eccessive pressioni di realizzazione sociale tipiche delle società capitalistiche
             economicamente più sviluppate.
            Questo fenomeno è arrivato in Occidente, anche qui in Italia Infatti  vi sono casi
            di ragazzi con caratteristiche simili , se non identiche , a quelle degli hikikomori
            in Italia.
            I ricercatori parlano di ragazzi che si chiudono nella propria stanza, rifiutando di
            recarsi a scuola o di frequentare gli amici. Tra le cause sembrano esserci
            le difficoltà scolastiche e l’aver subito atti di bullismo. I genitori aspettano
            molto tempo prima di rivolgersi ad uno specialista, ritenendo che sia meglio
            lasciare al ragazzo un’ampia autonomia. Si sviluppa così un forte legame
            di dipendenza tra il figlio e la madre, mentre il padre rimane una figura
            assente.

            È possibile aiutare un hikikomori. Uno dei metodi più utilizzati e più efficaci
            dimostra l'importanza fondamentale di creare delle comunità che il ragazzo
            possa frequentare, se lo desidera, anche 24 ore su 24 e trascorrere lì tutto il
            tempo necessario. Ciò è necessario affinchè il ragazzo non ricrei il suo mondo
            isolato e per modificare definitivamente la propria zona di confort e non sentire
            più l'attrazione per quella precedente. Questa cosa avviene già in Giappone ed
            è una delle poche metodologie che finora sta dando dei risultati importanti,
            anche sul lungo termine.

            Ginevra De Luca
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