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a tutti gli erbicidi ed in particolare al glifosato della Monsanto e costringendo a ricorrere al di- serbo manuale. Si sono aumentate le dosi a tal punto che le colture di soia o cotone progetta- te per resistere si sono invece piegate, mentre l’amaranto è sopravvissuto. A. blitum ha crea- to gli stessi problemi alle coltivazioni di caffè brasiliane. Sono 20 le varietà di amaranto che negli ultimi anni ed in 15 paesi diversi hanno sfidato l’industria resistendo a tutti gli erbicidi utilizzati.
DOVE SI TROVA
COME SI RICONOSCE
Innanzitutto riferiamoci a quanto evidenzia- to sopra per verificare che siamo nell’am- biente giusto. In generale la pianta è piuttosto ramificata, come il basilico per intenderci. Ma ha foglie piatte, spesse, sul lato superiore sono verdi scure e hanno una superficie opaca-fari- nosa, mentre sul lato inferiore sono pallido-ar- gentee, lisce e lucide e presentano in rilievo la nervatura verde chiaro. Hanno una forma ovale con la base più larga. La pianta ha un bel gam- bo robusto seppur tenero e con fibre in rilievo, generalmente più chiaro delle foglie. Le foglie possono raggiungere i 5 cm di lunghezza, ri- sultano tenere e si spezzano facilmente con la punta dell’unghia, hanno un margine legger- mente ondulato. Capita che A. retroflexus abbia sulle foglie dei veri e propri ‘colpi di solè grigio chiaro che le attraversano per largo formando una V. Inoltre ha la radice rossastra. A. blitum ha più venature rosse sia sui piccioli che sul gambo e sulla parte inferiore delle foglie, inoltre le sue foglie possono avere una rientranza sulla punta. Quest’ultimo si trova soprattutto in climi caldi e/o tropicali. Ambedue le specie raggiungono o superano gli 80cm. La dimensione, assieme al fatto che le spighe debbono essere erette sulla cima della pianta sono i due indizi per distin- guere i nostri A. retroflexus e A. blitum dai loro cugini A. gracizans e A. deflexus (o blito minore), meno abbondanti ed appetitosi, dalle foglie più piccole, leggermente più lucide e più cariche di acido ossalico, che li rende talvolta tossici per il bestiame. Questi ultimi d’altra parte sono gran- di amanti dei marciapiedi e delle aiuole in aree urbane, dove comunque non sceglieremmo le piante da consumare.
A. retroflexus si trova quasi esclusivamente in terreni morbidi, meglio se sabbiosi: aiuole, orti rivoltati di fresco e campi, aree abbandonate, cigli dei fiumi, purché soleggiati. È tra i primi a ricrescere sui terreni arati. Ama i luoghi cal- di e ricchi di concime. A. blitum cresce anche lungo i muri e ai margini delle strade. Bisogna stare molto attenti a raccoglierli in campi che non siano stati emendati chimicamente perché
32 altrimenti accumulano i nitrati del suolo ripu- lendolo.
 QUANDO RACCOGLIERLO
Si raccolgono le giovani piantine che non han- no ancora spigato da aprile fino a settembre. Quelle che avremo cimato possono ricrescere più volte, se invece spigano non sono più buo- ne: sviluppano una consistenza più fibrosa e un gusto ferroso e amaro.



























































































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