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Ombelico di Venere
Umbilicus rupestris, U. horizontalis - Crassulaceae
Ombelico di roccia, Orecchio di frate, Capecchiolo, Capelloni, Culo di padella, Scodellina, Carinetta, Cuculièddi, Calice di moro, Kokkoràtsa
CHI È
Queste graziose e insospettabili pianticelle
sembrano uscite dal mondo dei puffi, con le
loro foglie tondeggianti, lucide e grassette a
forma di ombelico. L’epiteto della rupestris si
riferisce al fatto che vive naturalmente sulle
pareti rocciose (rupi), muri e ruderi. Sono Cras-
sulaceae, ovvero succulente che accumulano
acqua nelle loro foglie e svolgono un partico-
lare tipo di fotosintesi detta “CAM” che è un
trucco evolutivo utilizzato dalle piante grasse
per evitare di disperdere l’umidità delle foglie
nelle giornate particolarmente calde e secche:
durante il giorno riescono ad accumulare l’e-
nergia solare pur mantenendo chiusi gli stomi
(i pori della foglia), poi di notte col fresco li
aprono, e procedono alla fissazione dell’energia
sformazione in molecole di carbonio. Natural-
rallenta la loro crescita ma gli permette di sopravvivere in condizioni estreme. Quando poi il tempo è fresco e umido ritornano ad operare la fotosintesi a stomi aperti, come tutte le altre piante. Infatti anticamente si usava raccoglierne due foglie ed appiccicarle tra loro, per poi lasciarle andare: se gli stomi erano aperti, le foglie rimanevano incollate e significava che stava per piovere,
se invece erano chiusi, le foglie si staccavano cadendo, e la pioggia non sarebbe arrivata. Nel me-
dioevo dato che questa pianta era associata a Venere, vi si prepa-
ravano filtri d’amore. Al gior- no d’oggi l’Ombelico di Ve- nere è molto sottovalutato sul piano alimentare poiché
ha uno squisito sa-
solare e alla sua tra- mente questo espediente
 






































































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