Page 38 - Sfoglia Il prato è in tavola
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   pore di fungo champignon ed è sublime nelle insalate o nei sandwich. E a parte in omeopa- tia, dove va sotto il nome di Cotyledon umbili- cus, sono state dimenticate anche le sue qualità medicinali, simili a quelle di molte altre piante grasse tra le quali la famosa Aloe vera: secondo Nicholas Culpeper, “è molto efficace per tutte le infiammazioni [sia interne che esterne], (...) i brufoli, il fuoco di Sant’Antonio ed altre affezioni della pelle. Inoltre aiuta a guarire i reni doloran- ti, a causa dei calcoli, ma è anche diuretico, (...) trasformato in un unguento, calma il dolore e le vene emorroidali. (...) Può essere utilizzato per la cura delle ferite come emostatico, facendole gua- rire rapidamente.” I bimbi ci giocano volentieri, soffiando dal picciolo per far gonfiare le mem- brane della foglia o facendone finti ravioli. In Sardegna si usava ritagliare le foglie a quadra- tini di 3 cm di lato ed incidervi una mezzalu- na con l’unghia lasciando intatta la membrana dalla parte opposta all’incisione, poi poggiando la foglia sulla lingua con l’incisione rivolta ver- so l’esterno si potevano produrre suoni di ani- mali. Si dice sia molto gradito anche alle galline.
DOVE SI TROVA
Come detto, cresce nelle fessure dei muri o del- le pareti rocciose, meglio se silicee ed umide, e predilige i luoghi ombrosi, esposti a Nord. Talvolta lo troviamo anche nelle fessure del- le cortecce degli alberi, fino a 1200 metri es- senzialmente nel Sud Ovest dell’Europa (area dell’Ulivo).
QUANDO RACCOGLIERLO
Se ne raccolgono le foglie in autunno e in in- verno e fino all’inizio della primavera, preferi- bilmente di sera. Infatti il sistema di fotosintesi CAM citato sopra, può conferire alle foglie adul- te, specie se raccolte al mattino presto e nella stagione calda, un gusto acidulo: questo mec- canismo infatti determina un accumulo di acido citrico e malico nelle foglie durante la notte, per
poi rilasciarlo durante il giorno. Le parti aeree a scopo erboristico si raccolgono in primavera inoltrata. Va evitata la raccolta d’estate.
COME SI RICONOSCE
La pianta emette una rosa di foglie carnose assolutamente glabre e spesse sorrette da un picciolo lungo fino a 20 cm, tubolare e grasso anch’esso. Mentre le foglie giovani possono es- sere crenate ai bordi e leggermente a punta, a forma di cuore, le foglie più mature assumono una forma perfettamente tondeggiante con una depressione al centro, dove sono sorrette dal picciolo, che assomiglia a un ombelico. Sin dal mese di marzo, si innalza il fusto centrale che porterà i fiori, anch’esso è cilindrico ed eret- to, alto una trentina di centimetri. Porta foglie lanceolate o triangolari, spesso crenate, diffe- renti da quelle della rosetta basale e si ricopre per due terzi di una pannocchia di fiori penduli a campanello (quelli di U. horizontalis rimango- no orizzontali appunto, anzichè penzolare) che somigliano a quelli del mughetto, ma sono più piccoli e di un bianco brunastro verdognolo, a volte venati di rosso. In realtà l’intera pianta, se esposta al sole, tende a sviluppare venatu- re rossastre sui gambi e ai margini delle foglie. D’estate produrrà dei frutti verdi contenenti i semi. Ha un fusto sotterraneo tuberoso e ton- deggiante. Facciamo attenzione a non confon- derlo con la Soldinella acquatica (Hydrocotyle vulgaris), che ha foglie somiglianti ma dal mar- gine irregolare, cresce a pelo d’acqua ed è verde chiaro.
PERCHÉ CI PIACE
Le foglie delle piante giovani rappresentano uno spuntino squisito: sono tenere e succose, ed hanno un sapore di fungo champignon con note di cetriolo ed una texture leggermente ge- latinosa. Composta al 95% di acqua, la foglia degli Ombelichi di Venere contiene anche mu- cillagini, gomme, calcio, potassio e ferro. È un
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