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BONGHI ROSMINI IN & OUT 3° 03/04 2019
Biochimica dell’amore
L
’ossitocina è un piccolo ormone di natu-
ra peptidica, cioè composto da 9 ammi-
noacidi, comparso 500 milioni di anni fa.
Il termine è vittima di una mancanza di studi
classici e del greco antico, poiché il suo ter-
mine originario era ocitocina, ossia sostanza
che accelera il parto, declinato erroneamente
in ossitocina.
Aspetto interessante è che se non vi sono
recettori in grado di accogliere l’ormone esso
va a vuoto.
Ormone femminile, tipico non solo dell’uomo,
proprio per la suddetta funzione, risulta esse-
re ancora più in auge per la cascata di rea-
zioni ed eventi positive che innesca. E’ Altro aspetto delicato è stabilire il ruolo e co-
l’ossitocina che agendo a livello cerebrale de- me influenza la zona della corteccia prefron-
termina l’attaccamento della madre al suo tale, frontiera tra zona somatica e psichica.
piccolo appena nato. Esso però entra anche
nel circuito cerebrale dei desideri e delle sod- Prof. Daniele Catino
disfazioni, insieme alla “ tranquillizzante” do-
pamina. Da tecniche di imaging sembra che
durante i rapporti affettivi e nei momenti più
intensi di essi ci sia rilascio di notevole ossi-
tocina, che rafforzerebbe il legame con il par-
tner. Insomma possiamo definire l’ossitocina
ormone dell’amore o della felicità. Essa è
prodotta dal nucleo paraventricolare
dell’ipotalamo e viaggia in avanti dove in-
contra recettori sensibili alla dopamina, come
l’aria ventrale del tegmento e del nucleo ac-
cumbens nel sistema mesolimbocorticale.
I.I.S. “BONGHI-ROSMINI” LUCERA (FG) 11