Page 11 - Bilancio Sostenibilita RATTI 2019
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  portando a termine alcune acquisizioni. Nei primi anni 2000, i mutamenti economici nel mondo della moda
e, soprattutto, del settore serico, spingono verso maggiori sinergie e un conseguente rafforzamento della situazione patrimoniale.
Nel 2010, si conclude l’accordo con il Gruppo tessile Marzotto e con Faber Five Srl che entrano nell’azionariato di Ratti SpA detenendone il controllo. Donatella Ratti, figlia del fondatore, è attualmente Presidente del Gruppo Ratti, uno dei più importanti produttori al mondo di tessuti dall’alto contenuto tecnologico creativo.
Ratti SpA aderisce alle organizzazioni Confindustria (Unindustria Como e Sistema Moda Italia) e Centro Tessile Serico; è inoltre diventata membro nel 2018
del BCI (Better Cotton Initiative, associazione formata
da produttori, intermediari e gruppi non-profit) per promuovere una coltivazione del cotone sostenibile nel rispetto dell’ambiente. Le altre società del Gruppo Ratti non aderiscono ad associazioni nazionali e internazionali.
Mission, vision e valori
In un mondo costruito sulla ricerca della bellezza, Ratti prosegue nella propria opera di cura e valorizzazione del proprio lavoro.
GRUPPO RATTI | Bilancio di Sostenibilità 2019
   Ratti scelta da Deloitte
 Ratti è stata scelta da Deloitte per la propria ricerca sul made in Italy e le eccellenze italiane dal titolo “Making IT – fitting the future”.
Questa indagine, presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles è una raccolta di interviste volte ad approfondire la conoscenza dell’industria della moda attraverso le esperienze di 25 imprenditori che fanno del Made in Italy, la loro regola.
Il libro, realizzato da Deloitte coadiuvato da Scuola Holden
di Torino, pone l’accento sui punti di forza del settore del fashion italiano, così come sulle sfide che portano la realtà del settore a ragionare sul modo di fare impresa in Italia. L’analisi
ha dimostrato che il comparto moda rappresenta un’eccellenza del made in Italy a livello internazionale, la cui reputazione
non si fonda solo sulla qualità dei materiali ma anche sugli aspetti intangibili della produzione come la creatività ed il saper fare artigianale.
In questo contesto, Ratti è stata scelta perché da oltre settant’anni rappresenta una delle voci più significative
nel panorama della stampa, un punto d’eccellenza, quale pochi ce ne sono per creatività, professionalità e responsabilità sostenibile.
Dal 1945, infatti racchiude un modo di valori estetici ed etici in cui lo stile è una dimensione naturale. È questo approccio al lavoro, che ha fatto sì che Ratti fosse selezionata per questa indagine, al fine di raccontare una storia di maestria e bellezza profondamente radicata nelle persone e nel loro talento.
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È stato il Duca di Milano, Ludovico Sforza, ad imprimere un’accelerata sostanziale al mondo serico, imponendo ai contadini locali di piantare, negli appezzamenti del ducato, gli alberi di gelso e favorendo così
lo sviluppo di questa nuova produzione tessile in sostituzione alla tradizionale lana. Fu questa la visione lungimirante che, secondo molti storici dell’economia, rappresenta il primo germe di quello spirito imprenditoriale caratteristico della Lombardia.
Inizia così uno sviluppo che, nel Seicento, rende l’Italia e Como in particolare, il distretto d’eccellenza per la produzione di stoffe dai meravigliosi disegni e colori. La rivoluzione industriale, tra il Settecento e la prima metà dell’Ottocento, dissemina il territorio di torcitoi e filatoi. Gli allevatori di gelsi e filatori diventano imprenditori nel senso più moderno del termine, capaci di creare una nuova cultura perché custodi unici di un patrimonio di conoscenze e inimitabile maestria.
Il Novecento sarà poi il secolo della consacrazione dello stile italiano nel mondo, con Como in prima linea nel circuito dei grandi gruppi italiani e internazionali del lusso e della moda
come ieri










































































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