Page 168 - WIG bilancio separato e consolidato 2015
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Gruppo Waste Italia S.p.A. - Bilancio consolidato al 31 dicembre 2015
L’incremento della voce “Scoperto bancario” e il conseguente decremento della voce “Prestiti bancari” è imputabile principalmente ad un minore utilizzo delle linee di affidamento bancarie su anticipi fatture piuttosto che delle linee di affidamento salvo buon fine su ricevute bancarie. Questo aspetto ha portato al 31 dicembre 2015 ad un maggiore utilizzo dello scoperto di conto a fronte di una riduzione dell’indebitamento per prestiti bancari sullo smobilizzo fatture.
L’incremento della “Quota corrente dei finanziamenti bancari”, pari ad Euro 44.340 mila rispetto al 31 dicembre 2014, è dovuto per Euro 15.648 al completo utilizzo della linea di finanziamento di tipo Revolving (RCF) fornita da BNP Paribas nell’ambito del già citato Bond Waste, per Euro 3.532 mila al finanziamento di Banca Marche erogato alla capogruppo Gruppo Waste Italia S.p.A. per il quale è in corso la rimodulazione del piano di ammortamento e per Euro 17.642 mila alla riclassifica a breve in ossequio al disposto dello IAS 1 della quota a lungo dei finanziamenti in capo alla controllata SEI Energia S.p.A. seguito del mancato pagamento di due quote capitale maturate nel corso del 2015. Tale mancato pagamento si inserisce in una richiesta di standstill per la quale la controllata è in attesa di formale accettazione come meglio e diffusamente descritto nel capitolo 12 e nel paragrafo 18.3.7 della Relazione sulla gestione.
La voce “Quota corrente Finanziamenti diversi da mutui bancari” pari ad Euro 976 mila al 31 dicembre 2015 si decrementa di Euro 2.208 mila rispetto al 31 dicembre 2014 principalmente per effetto del deconsolidamento di Innovatec S.p.A., il saldo nel 2014 infatti comprendeva principalmente il debito a breve termine sostenuto per il finanziamento del progetto “serre”.
La “Quota corrente debiti per leasing”, pari ad Euro 1.413 mila, comprende la quota a breve del leasing riguardante l’immobile di Milano che ospita la sede del Gruppo, dei mezzi d’opera e attrezzature utilizzati dalle società facenti capo a Waste Italia S.p.A. e di un immobile residenziale in disponibilità al Gruppo.
La “Quota corrente dei prestiti obbligazionari”, pari ad Euro 9.021 mila, comprende per Euro 3.021 mila il prestito obbligazionario convertibile, scaduto al 31 dicembre 2015, di Euro 2.947 mila denominato POC Jinko comprensivo degli interessi semestrali non pagati di circa Euro 74 mila e per Euro 6.000 mila il prestito obbligazionario convertibile emesso in data 14 agosto 2014 in favore di Waste Italia Zero S.r.l. (Fondo di private equity Synergo “WIZ”) nell’ambito dell’acquisizione del 32,718% di Waste Italia Holding S.p.A. (pari a Euro 6 milioni) con scadenza 11 agosto 2016. Dall’inizio di gennaio 2016, il Gruppo ha iniziato una negoziazione con il management di Jinko per rimodulare l’intera esposizione nei lo confronti. A riguardo del POC WIZ, considerate le scelte che il Gruppo prevede di porre in essere al fine di coprire il fabbisogno finanziario del Gruppo per l’esercizio 2016, si precisa che il socio di controllo Sostenya Group Plc di concerto con la capogruppo chiederà al sottoscrittore Synergo Sgr (titolare del 22% del Gruppo Waste Italia S.p.A.) di riscadenzare il succitato prestito obbligazionario convertibile. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo “Valutazioni sulla continuità aziendale” della Nota illustrativa al presente bilancio consolidato.
La voce relativa ai “Finanziamenti a breve termine verso collegate”, pari ad Euro 797 mila, accoglie la quota residua di un finanziamento erogato dalla parte correlata Innovatec S.p.A., deconsolidata nel corso del 2015, verso la quale la controllante ha mantenuto una percentuale di collegamento pari al 17,47%.
Quanto infine ai “Debiti per acquisto partecipazioni”, pari ad Euro 5.640 mila, si riferiscono per Euro 5.494 mila alla quota residua per l’acquisto del 100% di Faeco S.r.l., oltre ad Euro 140 mila al debito residuo per l’acquisto della quota di controllo di Landfill ALE Sk LLC. Il pagamento della rata scaduta il 21 giugno 2014, pari a Euro 2,4 milioni, è stato sospeso fino alla definizione della questione relativa alla visita ispettiva del GSE condotta nel febbraio 2013 presso l’impianto di Bedizzole riguardante la legittimità del riconoscimento a Faeco S.r.l., per gli anni dal 2003 al 2011, della tariffa incentivante per l’impianto di sfruttamento energetico di biogas prodotto dall’invaso. I legali del Gruppo, di comune accordo con i legali di Feralpi Holding (società dalla quale il Gruppo ha acquistato Faeco), stanno lavorando di concerto per una definizione positiva del contenzioso presso i tribunali amministrativi di riferimento. Quanto invece alla rata scaduta il 21 giugno 2015, pari a Euro 1,7 milioni, anch’essa non pagata, in data 12 agosto 2015 è stato notificato dalla Camera Arbitrale di Milano l'arbitrato Feralpi Holding con il quale viene richiesta la condanna ai danni della società controllata
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