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Qualità delle istituzioni 83
della droga e delle armi, permettono profitti più sostanziosi e generatori di liquidità che deve essere reinvestita e per- mettono una modifica dei rapporti di forza con i politici. Il secondo elemento è la gestione dei fondi per la ricostruzio- ne per il terremoto, che divenne una grande occasione per la riconversione industriale della camorra e per rafforzare i legami fra camorra e politica. Come scrive nel 1993 la Com- missione Antimafia: «Il terremoto non è stata un’occasione di sviluppo, ma un acceleratore della crisi della Campania. Questa Commissione ritiene di dover segnalare al Parlamento gli errori nell’impostazione e nella gestione della spesa per la ricostruzione che nelle mani di spregiudicati personaggi han- no prodotto della distorsioni della spesa pubblica,all’ombra delle quali le organizzazione camorristiche sono prosperate e i diritti dei cittadini colpiti dal terremoto disattesi»12.
In realtà il nuovo modello di organizzazione politica e il vecchio modello coesistono nel territorio campano. Il nuovo modello appare particolarmente diffuso nella provincia di Napoli, eccetto la città di Napoli, e di Caserta. Nella città di Napoli e nelle altre province della Campania si accentuano i fenomeni di corruzione ma meno forte è il legame crimi- nalità organizzata politica. Dal 1983 al 1993 si susseguono a Napoli giunte di centro altamente instabili con sindaci molto deboli rispetto ai partiti che li eleggono. L’attività economica è essenzialmente tirata dall’edilizia.
Dopo la caduta della giunta Valenzi restarono molto stretti i rapporti fra PCI e la classe dirigente locale che aveva come riferimento i partiti di governo, DC e PSI in particolare. Il coinvolgimento del PCI in molte delle decisioni non solo indebolì il partito, il quale a causa della crisi della grande
12. Il processo per la ricostruzione iniziato nel 1994 vede imputati oltre 80 perso- ne, la gran parte della quale sono esponenti politici, della Dc, del PSI e del partito liberale e imprenditori. In misura minore sono anche coinvolti personaggi legati al PCI. Nel 2002 l’undicesima sezione del Tribunale di Napoli riconosce l’esistenza di un accordo di potere per perpetuare gli incarichi politici e pubblici anche se cade l’accusa di aver incassato tangenti.