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federica bertamino
soggetti dell’industria, della ricerca e dell’università, per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, ponendosi come obiettivi tanto l’incremento della capacità innovativa delle imprese quanto, in particolare per le piccole, il contrasto ad atteggiamenti di isolamento che compromettono tale capacità. Infine, è prevista anche un’azione a sostegno alla valorizzazione economica e commerciale dei risultati della ricerca, prevalentemente attraverso il supporto a interventi di sviluppo precompetitivo, di industrializzazione dei ri- sultati della ricerca e di trasferimento tecnologico, Nelle regioni meno sviluppate e in transizione, questo risultato atteso sarà perseguito, oltre che attraverso i PO regionali, anche nell’ambito del PON “Imprese e competitività”, nella logica del rafforzamento della politica industriale nazionale in coerenza con la strategia di specializzazione intelligente. Rafforzamento dei sistemi innovativi regionali e nazionali (Risultato Atteso 1.2). Le azioni per il raggiungimento di questo risultato sono volte alla promozione di partenariati pubblico privati a partire da quelli creati nel corso delle passate programmazioni, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori pubblico-privati e i Poli di Innovazione, ma solo a condizione che gli strumenti già in essere abbiano dimostrato particolare efficacia nell’ambito della passata programmazione e per i quali sia garantito un costante e continuo monitoraggio dell’efficienza24. Queste aggrega- zioni sono fondamentali nell’attuazione delle Strategie re- gionali e nazionale di Smart Specialisation (S3) e avranno un ruolo cardine nella realizzazione di progetti complessi di ricerca e di applicazione di soluzioni tecnologiche in grado di innovare anche i settori tradizionali trainanti nei territori. La realizzazione di questo risultato dipende,
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24.
M. De Maggio, D. Revelli, Regional policies for innovation: the case of technology districts in Italy, in «Questioni di Economia e Finanza», Banca d’Italia, n. 313, 2016, recentemente pubblicato su «Regional Studies» http://rsa.tandfonline.com/ eprint/ikSDTsgPX3V7yfBCvYRm/full.
Per un’analisi dei distretti tecnologici italiani cfr. F. Bertamino, R. Bronzini,