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342 ivan cucco, alessandro de iudicibus, sara moccia
learning che operano lungo le interfacce sempre più fluide tra i tre tradizionali sotto-sistemi del sistema innovativo (mer- cato, policy e generazione di conoscenza).
Per quanto gli strumenti di attuazione di tali politiche siano spesso simili (p. es., la creazione di clusters o parchi tecnologici), la recente letteratura riconosce come tali stru- menti possano di fatto rispondere a diversi obiettivi a se- conda delle caratteristiche dei sistemi innovativi regionali o settoriali. Tale diversità emerge per esempio nel dibattito sull’efficacia delle politiche district-based e platform-based, nonché nella letteratura sull’interpretazione “corporatista” o “neo-evolutiva” della Triple Helix (Leydesdorff e Meyer, 2006; Leydesdorff e Zawdie, 2010; Viale e Campo dall’Or- to, 2002; Viale e Pozzoli, 2010). Le stesse politiche basate sulle reti possono infatti rispondere a diversi orientamenti delle politiche locali (local policy orientations) determinati del contesto territoriale nel quale esse si trovano a operare e degli specifici obiettivi di sviluppo stabiliti a livello locale. Si identificano per esempio in letteratura quattro principa- li approcci, che rispondono a diversi livelli di densità nelle connessioni interne al sistema innovativo territoriale e alla presenza o meno di legami con il contesto globale: connecting globally, cluster-building, sustaining momentum e deepening pipelines (Benneworth e Dassens, 2011). Pertanto, l’analisi delle politiche basate sulle reti deve tenere conto di tale va- rietà e delle diverse configurazioni relazionali (topologie) a cui tali politiche possono dare luogo.
Nell’ambito delle politiche di convergenza l’Italia ha de- dicato, attraverso il Programma Nazionale Ricerca e Inno- vazione (PON-R&C), una consistente quota dei fondi struttu- rali europei (circa 6 miliardi di Euro) alle attività di ricerca e innovazione nelle quattro regioni meridionali Obiettivo Convergenza. In molti casi, gli interventi attuati incentiva- no esplicitamente la costruzione di reti innovative fra attori eterogenei. Nel corso degli ultimi anni, diversi studi hanno analizzato l’efficacia delle politiche pubbliche basate sulle re- ti attraverso approcci econometrici (Bertamino et al., 2016,