Page 399 - marini
P. 399
L’esperienza della politica delle reti nel mezzogiorno 361
come un motore essenziale di sviluppo per l’economia lo- cale (Etzkowitz and Leydesdorff, 2000). Il vantaggio di tale modello risiede anche nella sua possibilità di combi- narlo con altri approcci derivanti dalle teorie dei sistemi regionali innovativi, con la visione sistemica dell’impresa (Freeman, 1984; Golinelli, 2005) (Cooke et al., 2004), e con l’analisi della social network (Granovetter, 1985; Burt, 1992; Gilsing, 2005), per evidenziare l’effetto positivo di cooperazione sul progresso tecnologico.
Diversi contributi empirici (Branstetter and Saka- kibara, 1998, 2002; Arranz e Arroyabe, 2008) hanno sottolineato i vantaggi della collaborazione tra le or- ganizzazioni di R&S in termini di output (brevetti, in- novazioni di prodotto, innovazioni di processo, ecc.). Con la nascita dei DT bisogna superare quel concetto di distretto basato sul semplice scambio di input-output (transazionali), ma bisogna individuare nelle conven- zioni e nelle relazioni, basate su fondamenti cognitivi, culturali, psicologici, sociologici, gli elementi cardine e di vantaggio della concentrazione geografica delle imprese. Solo così il distretto tecnologico, non diventa soltanto un luogo di pure esternalità, ma si presenta come un am- biente costituito da rilevanti componenti relazionali, che condizionano la produzione e la diffusione delle nuove conoscenze e tecnologie (Stopper, 1997). Alcuni recen- ti lavori empirici si sono concentrati sulle differenze di performances fra imprese che appartengono ai distretti e imprese che non appartengono ai distretti, utilizzando metodi di matching e stime differences-in-differences (Bertamino et al., 2013). Questo lavoro ha come obiettivo, quello di combinare le classiche tecniche di valutazione con lo strumento della SNA. Infatti grazie alla rappresen- tazione grafica della rete è possibile cogliere le differenze sia strutturali, che di contesto tra i vari distretti. Inoltre si proverà, tenendo conto delle rilevate differenze tra i DT ad analizzare i reali effetti della collaborazione delle imprese appartenenti ai DT. Il vantaggio di tale modello