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Claudia Cantabene, Alfredo Del Monte
Debito pubblico, spesa regionale e corruzione: il caso italiano
1. Introduzione
La letteratura economica ha ampiamente studiato sia le cause che gli effetti della corruzione. Tra gli effetti, è stato dimostra- to che la corruzione può avere un impatto sul debito pubblico attraverso tre canali.
Innanzitutto, la corruzione ha un impatto negativo sul tasso di crescita dell’economia (Del Monte e Papagni, 2001; Mauro, 1995; Méndez e Sepùlveda, 2006; Mo, 2001; Tanzi e Davoodi, 2002). Un tasso di crescita più basso fa aumentare il livello del debito. Inoltre, riducendo i rating delle obbligazio- ni, la corruzione induce un più alto costo del debito (Depken e Lafountain, 2006).
In secondo luogo, la corruzione influenza il debito sia dal lato della spesa che dal lato delle entrate. Dal lato della spesa, i pubblici ufficiali corrotti possono artificiosamente gonfiare la spesa pubblica e pagare i beni e servizi necessari per la produzione dei beni pubblici più del loro valore di mercato, in modo da ottenere un guadagno illecito (Tanzi e Davoodi, 2002). In uno studio sull’Italia, Golden e Picci (2005) trovano che il costo normalizzato del capitale inve- stito è maggiore nelle regioni dove le istituzioni sono più deboli e registrano performance mediocri. In tali regioni, nonostante l’ammontare di spesa sia maggiore di quanto necessario, la sua produttività è inferiore. Anche la qua- lità della spesa pubblica, e non solo il suo ammontare, è influenzata negativamente dalla corruzione (Mauro, 1998; Rose-Ackermann, 2004).