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388 claudia cantabene, alfredo del monte
Dal lato delle entrate, la corruzione nell’amministrazione delle imposte implica che le entrate fiscali siano più basse di quanto dovrebbero, a causa dell’evasione fiscale (Kaufmann, 2010). Iman e Jacobs (2014), Tanzi e Davoodi (1998, 2002) trovano che la corruzione riduce le entrate totali e tutti gli introiti derivanti da fonti tassabili (reddito, profitto, proprietà, vendite, ecc.).
In conclusione, l’effetto della corruzione su: tasso di cre- scita, spesa pubblica e entrate fiscali è tale che, ceteris paribus, il governo deve aumentare il livello del debito per mantenere invariato il suo vincolo di bilancio.
Il nostro lavoro contribuisce a questa letteratura analiz- zando gli effetti della corruzione sul debito pubblico e sulla spesa pubblica, come canale di trasmissione, nelle regioni italiane.
Nella prima parte discutiamo gli effetti della corruzio- ne sul debito, mentre nella seconda parte ci concentriamo sull’impatto della corruzione sulla spesa pubblica. In par- ticolare, analizziamo quest’ultimo aspetto disaggregando la spesa pubblica secondo diverse dimensioni: livello di go- verno (amministrazioni centrali, regionali, locali); tipo di beni e servizi acquistati (spesa corrente e in conto capitale); funzioni. I nostri risultati dimostrano che l’impatto della corruzione è maggiore per alcuni tipi di spesa – ammini- strazioni regionali e locali; spesa in conto capitale; spesa sanitaria, spesa per l’ordine pubblico, spesa per la protezione ambientale – per i quali si creano maggiori opportunità di corruzione.
2. Dati e metodologia empirica
Da quanto detto nel paragrafo precedente, deriva che il debito pubblico può essere specificato come una funzione dei suoi valori passati, della corruzione e di altri fattori che determina- no il disavanzo primario (livello del GDP, tasso di inflazione, tasso di crescita del GDP).




























































































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