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10 emanuele felice
Figura 1 - L’evoluzione di lungo periodo della disugua- glianza regionale in Italia, per macro-aree (1871-2011)
1,6 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1
1 ,9 ,8 ,7 ,5
Fonti e note: elaborazioni dalla Tabella 1; per la composizione delle tre macro-aree si veda sempre la Tabella 1.
In età liberale, il processo di divergenza è stato relativamente contenuto. Non c’è da stupirsi. Nei primi decenni post-uni- tari, la crescita dell’economia italiana è stata assai modesta (dal 1871 al 1891, l’aumento del PIL per abitante si è attestato appena sullo 0,6% annuo), sotto gli standard della gran parte degli altri Paesi europei; il decollo industriale del Nord-Ovest è risultato molto lento. Con l’unificazione, l’Italia nel com- plesso era diventata uno degli Stati più liberoscambisti al mondo, allorché le tariffe del Regno di Savoia furono estese a tutto il Paese. Per le regioni del Sud, il rapido smantellamento dell’elevato protezionismo di epoca borbonica danneggiò le (assai protette) manifatture industriali di Campania e Ca- labria (De Rosa, 1974; De Matteo, 2002), ma al contempo aiutò l’agricoltura e le industrie di trasformazione collegate, che secondo le stime fecero grandi progressi (Ciccarelli and Fenoaltea, 2012) – e avevano un notevole impatto sul PIL, all’epoca. Le cose iniziarono a cambiare solamente verso la fine degli anni Ottanta dell’Ottocento, dopo il varo (1887) di una nuova tariffa che mirava a proteggere un po’ l’industria,
     Nore-Ovest
Sud e isole
Nord-Est e Centro
                                                                                       1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 Anno
Pil per abitante (Italia = 1)
























































































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