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del politologo Ronald Inglehart (1996), hanno dimostrato che la mentalità conta e che se ne può misurare l’impatto specifico. Un recente contributo di Carlo Trigilia sulla rivista «Stato e Mercato» riconosce come le istituzioni non possano funzionare bene se il sistema di valori in cui sono immerse gli rema contro (Trigilia, 2015).
Il problema dell’approccio culturale è che viene equi- vocato e scambiato per razzismo. Siccome tale approccio fa riferimento a variabili interne al soggetto, si conclude fret- tolosamente che queste variabili siano costituite dalla razza, dall’etnia, dal DNA. È invalso ad esempio l’uso recente di un’e- spressione linguistica, «fa parte del nostro DNA», che indica qualcosa di inspiegabile e di immutabile, che continua a farci agire in maniera compulsiva anche quando siamo pronti a riconoscere il nostro comportamento sbagliato non soltanto da un punto di vista morale, ma anche dal punto di vista uti- litario. Ebbene, questi comportamenti compulsivi non sono iscritti nel nostro DNA, ma derivano dalle abitudini traman- date di generazione in generazione attraverso l’educazione, e vengono rafforzati quotidianamente dai comportamenti dei nostri concittadini, educati nello stesso ambiente.
Una volta individuate le buone abitudini, sintetizzate nei paragrafi precedenti, spetta alla scelta individuale decidere se seguirle o meno, sia in campo imprenditoriale che in campo statuale. Se qualcuno teme che ciò intacchi la propria iden- tità culturale, è libero di non volerla modificare neanche un poco, purché non addebiti poi la stagnazione economica del Paese allo stato delle multinazionali, alle tigri asiatiche o a qualche altro capro espiatorio. Basterebbe riconoscere che i comportamenti disfunzionali sono il frutto di uno stile di vita che non vogliamo abbandonare, e per il quale siamo disposti a rinunciare a un maggior benessere.
Non si può chiudere però un intervento in un convegno sulle politiche di coesione senza aver parlato del collegamen- to esistente tra il cambio di mentalità e le nuove politiche di coesione. Queste ultime, sintetizzabili nella sigla delle S3 (Strategia di Specializzazione Smart) mi pare vadano in una






























































































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