Page 156 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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la Germania con tutte le forze che essa avrebbe potuto e voluto im- piegare, non è certo mancato in Dalmazia, in Jugoslavia e spe- cialmente in Corsica, in Sardegna ed- in tutta l'Italia, il concorso delle nostre forze armate e l'intervento di quell'esercito che è pur sempre lo stesso che, dal 1915 al 1918, disperatamente lottò, sui terreni più impervi e nelle condizioni più difficili, per conquistare
i naturali, inviolabili confini della Patria e per risparmiare col suo sangue quello degli alleati, impegnandosi, sull'Isonzo e sul Carso; in sempre nuove battaglie, tutte le volte che occorreva alleggerire la pressione degli Imperi Centrali sugli altri fronti della guerra.
Ed- anche se - mentre l'incerto presente suscita tutti gli s'pa- simi della nostra anima ~ non si vuole pre'stare ascolto, come_ pure imporrebbe la giustizia, aìle non sopite memoriè dell'altra guerra, in questo supremo momento della loro vita e della loro storia, gli Italiani chiedono che si tenga il debito conto del diffi- cile, nobilissimo sforzo compiuto, negli ul_timi venti mesi di guerra, dall'Italia, per chiamare ancora, dalle sue città distrutte, dalle sue devastate officine e dai suoi campi sconvolti, i suoi giovani figli a combattere, insieme ai camerati inglesi ed americani, contro la Germania, per una vittoria più completa e per una pace più sicura e più giusta.
Nè, a dire il vero, si può affermare che tale sforzo sia stato poco considerevole e poco efficace, visto che l'Italia ha nuova- mente dato, per la vittoria comune, il concorso della sua Marina, passata con tutte le navi al servizio della giusta Causa; dell'Aero- nautica, povera di apparecchi, ma non di eroici ed esperti piloti; delle Divisioni e dei Gruppi di combattimento, che seppero dare il loro sangue migliore per consacrare sui campi di battaglia la rinnovata comunione di speranze e di ideali con gli alleati.
Costretti prima a battersi :dagli insopprimibili vincoli della disciplina per una causa non accetta e non compresa, i combat- tenti italiani della terra, del mare e del cielo, non appena ritrovata, nel sanguinoso- cammino già ptrcorso dai loro padri al di là del-
•Flsonzo, la via giusta e più degna, hanno diviso con gli alleati