Page 155 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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venire, nell'orgoglio di avere ancora una volta combattuto per il trionfo della libertà è della giustizia.
E, se è vero· che la politica seguita dalle grandi democrazie è :Stata sempre diretta ad incoraggiare l'istituzione in Italia di un re- gime democratico che le permetta di riprendere il suo posto nella
comunità internazionale, giova sperare che vengano riconosciuti alla nostra Patria, senza ulteriori ritardi, i diritti già riconquistati col sangue dei suoi soldati e dei s_uoi patrioti e con le sofferenze del suo popolo.
Il poter tornare nel consesso delle Nazioni Unite, quale « par inter pare§_>> servirà senza dubbio a farci ritrovare le nostre mil- lenarie energie, per poterci dedicare, con maggiore serenità e con maggiore pazienza, alla lunga e non facile opera di quella: rico- struzione morale e materiale, che noi auguriamo alla nostra Patria sollecita e completa.
li grave errore che si commetterebbe, nel non riconoscere, a malgrado delle difficili prove già da noi superate e della nostra completa solidarietà con le Nazioni Unite, i sacrosanti diritti del- l'Italia - errore che costringerebbe fatalmente gli Italiani a ricor- dare quelli già commessi a Vienna nel 1815 ed a Versaglia, alla fine del!' altro conflitto - non può essere giustificato dal fatto che, all'inizio dell'attuale guerra, la nostra Patria era stata costretta, da un regime del quale essa stessa si è ormai liberata, a schierarsi con le Potenze dell'Asse, a màlgrado della tradizione e del profondo
sentimento di tutti gli Italiani migliori.
Tale errore è stato ormai riscattato, come durante il nostro
primo Risorgimento, con la cospirazione ed il martirio, con la guer- ra e l'insurrezione, con il sacrificio ed il sangue già versato dai sol- dati e dai patrioti italiani, per combattere con gli alleati, contro lo stesso nemico e per il trionfo dello stesso ideale.
Anche se le prime d-iflidenze degli stessi alleati, le loro ine- vitabili incertezze, la mancanza dei mezzi materiali di lotta e la impossibilità di ottenerli tempestivamente nella quantità necessaria, non p{!rmisero che la nostra nazione partecipasse alla guerra contro

























































































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