Page 154 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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ipocritamente la Pace, altro non fanno che preparare altre inevi- tabili guerre.
Voglia lddio illuminare le loro menti, risvegliare le loro co- scienze e renderli, a malgrado di ogni intrigo e di ogni minaccia, consapevoli e memori dell'inconfutabile diritto della nostra Patria al rispetto ed all~ riconoscenza del mondo !
Anche nelle attuali, dolorose condizioni, coi suoi monumenti abbattuti e le sue città d-istrutte, con le sue ricchezze dilapidate e disperse, con la sua vita minacciata ed insidiata da tanti pericoli, l'Italia non può ~on ricordare, infatti, il preminente apporto offerto in ogni tempo dai suoi figli migliori ad ogni conquista d~lla civiltà umana. Apporto che, già manifesto ed evidente con Roma regia, repubblicana ed imperiale - che elargì a quasi tutti i popoli allora conosciuti gli inestimabili doni della « pax romanéi >> e della sag- gezza giuridica - fu costante, generoso, spesso decisivo in tutti i secoli della Storia, compresi quelli oscuri e confusi del medio evo, durante il quale le nostre Repubbliche marinare, eredi della gloria mediterranea dell'Urbe, con la partecipazione alle Crociate, con i
traffici fiorenti, con le vittori~ contro i Turchi, .unirono l'Oriente con l'Occidente ed- efficacemente contribuirono allo sviluppo d~lla vita europea. Col Rinascimento l'Italia offrì al mondo il divino sorriso dell'arte, i -presupposti nec'essari ~ le idee anticipatrici dei progressi scientifici, effettuali poi dai suoi scienziati : da Leonardo da Vinci a Galileo Galilei ed a Guglielmo Marconi; il meraviglioso
ardimento dei suoi grandi navigatori, che oltrepassarono le già vietate colonne d'Ercole e si spinsero nell'Oceano immenso, alla scoperta dei nuovi continenti, con la stessa intrepida passione, con la quale, nel secolo XIX, gli esploratori italiani, dal Cecchi al Bot- tego ed a Luigi di Savoia, trovarono nell'Africa nuovi popoli da civilizzare e nuove sorgenti di prosperità per tutto il mondo.
- Con tante benemerenze conseguite, in tutti i tempi, con la forza vittoriosa del pensiero, della scienza e del lavoro, l'Italia non può e non deve interrompere la sua nobile missione e, dai cumuli delle sue macerie, memore del suo passato, può guardare •all'av-