Page 201 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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ALCUNE NOTE AGGIUNTIVE
Quando mi recai dal Generale Mastrobuono con i Generali Pirrone e Malerba per ottenere l'autorizzazione a ristampare il suo volume Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione l'Autore, nel concedere con entusiasmo il nihil obstat, espresse il suo cruccio per non avere nel 1946 trattato due argomenti nella stesura del testo. Il primo quello relativo al passaggio della Divisione dalla Sardegna al Continente (Napoli, Benevento, Avellino, Abruzzi, Linea Gotica) ed alla rivitalizzazione delle unità componenti facendo ricorso a volontari epatrioti.
Il secondo quello relativo allo spiacevole incidente di Piove di Sacco quando, il 16 maggio 1945, venne fischiato il Luogotenente Generale del Regno in occasione di una Sua visita al Gruppo di Combattimento Cremona, visita che il principe Umberto aveva insi- stito di voler effettuare con il preciso ed unico scopo di elogiarne il comportamento tenuto in combattimento nell'ultimo mese di guer- ra.
Si tratta di due argomenti importanti e delicati, soprattutto il secon- do. Non è mio compito nè è mia intenzione trattarli compiutamente in questa sede. Ritengo, tuttavia, sia giusto cogliere l'occasione per dare qualche indicazione al lettore che desideri conoscere o cono- scere meglio tali aspetti per poter, eventualmente, approfondirli in seguito.
Volontarie Partigiani
Su questo argomento non è stato scritto molto. Si tratta dei volonta - ri arruolati in base al Bando n° 8 (1) nonché dei patrioti, solo più tardi chiamati partigiani (2) che vennero immessi nei gruppi di combattimento e non solo(~), come complementi, al fine di porre rimedio al fenomeno delle diserzioni, colmare le iniziali deficienze
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