Page 88 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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vissimo tempo, perdite sensibili: 2 morti!'! 23 feriti, tra i quali il ca- pitano e due ufficiali subalterni.
L•interruzione dei collegamenti non consente di segnalare gli obbiettivi alla nostra artiglieria, così che la fanteria viene improv- visamente a trovarsi dinanzi a difficoltà che non può superare con i suoi_mezzi.
L'azione subisce _unarresto, mentre le opposte fanterie si ten- gono a bada con raffiche di armi automatiche.
L•attacco dei carri, ritardato e non strettamente collegato con quello dei fanti, non ottiene il risultato sperato. Quattro carri ven- gono mess'i fuori combattimento per scoppio di mine.
Queste notizie giungono al Comando <:lireggimento con molto ritardo; ma i collegamenti vengono subito ripristinati e si riesce ad avere una chiara visione della situazione nostra e di quella del ne- mico. Il sole, però, già volge al tramonto ed è ormai troppo tardi per riprendere fazione. Occorre far venire dal tergo altre squadre cer- camine, prendere nuovi accordi con i carri e con l'artiglieria e pro- cedere, insomma, ad una nuova organizzazione dell'attacco.
Nonostante lo slancio ed il valore della fanteria, l'abilità degli aviatori, la potente preparazione di artiglieria, il concorso dei carri, gli obbiettivi non erano stati raggiunti specialmente per due motivi :
-'- il rivelarsi cli forti postazioni nemiche nella zona di Casa ·dei Venti e di fortini lungo il mare; •
- la crisi manifestatasi nella compagnia avanzata in seguito alle perdi.te subite dal suo Comando.
11primo sottopone la compagnia ad una improvvisa e violenta reazione, specie sulla destra; il secondo priva la compagnia avan- zata del capitano e di due ufficiali e rende inutilizzabili telefono e radio, cioè i mezzi di collegamento più rapidi e più sicuri. Rimasta senza il suo comandante e senza la possibilità di comunicare noti- zie ed obbiettivi per l'artiglieria, la compagnia viene a trovarsi in una condizione critica, che, per fortuna, non viene percepita dal nemico, che i prigion{eri ci descrivono, la sera stessa, sorpreso e preoccupa- to del nostro attacco del tutto inatteso.

























































































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