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IL SENSO DEL POTERE

                          Ascesa, SPLENDORE e caduta dei DOMINI

              più vasti e potenti dell’AFRICA e dell’ EUROPA: dagli EGIZI

                         del Nuovo Regno all’Unione Sovietica di STALIN
                        I GRANDI






                        IMPERI















                l panorama degli imperi nei seco-  forme possibili, applicabile per esem-  nia, di solito prima militare e poi cul-
                li (dai più vasti ai più longevi pas-  pio all’Impero napoleonico e a quello   turale. La parola deriva dal verbo gre-
                sando per i più potenti) è talmen-  russo, entrambi espansione dei confi-  co egheomai: “guido”, “sono a capo”. È
            Ite vario che ci siamo concentra-  ni del regno conquistatore. Se una de-  una condizione che si instaura quando
            ti solo su quelli che si sono sviluppati   finizione certa non c’è, esistono tutta-  un impero non ha più nemici capaci di
            su due continenti: nella remota Africa   via alcuni elementi comuni su cui tut-  minacciarlo.
            e nella “nostra” Europa. Da una parte   ti concordano.                Ne consegue che raramente possono
            domini millenari, più importanti come   «Anzitutto, la grandezza: un impe-  esistere due o più imperi contempora-
            civiltà che per le conquiste, come quel-  ro è un’entità statale con un considere-  neamente. Come amava ripetere Ales-
            lo egizio (1894-539 a.C), dall’altra im-  vole numero di terre sottomesse», spie-  sandro Magno, “due Soli non possono
            peri che hanno dato un’impronta fon-  ga Silvia Pizzetti, docente di Storia del-  esistere nello stesso mondo”. Così, l’Im-
            damentale al nostro attuale assetto ge-  le civiltà e dei sistemi internazionali   pero persiano dovette cedere il passo a
            opolitico, come quello“lampo”del Ter-  all’Università di Milano. I popoli sog-  quello macedone.
            zo Reich (1933-1945) che proprio con   giogati possono coincidere con interi   Quasi ogni epoca ha conosciuto un
            il suo crollo, dopo la Seconda guerra   regni, come accadde sotto l’Impero ro-  impero, ma nessuno è stato immorta-
            mondiale, ha messo le basi dell’Europa   mano. «Altra caratteristica è il multicul-  le: alcuni furono brevissimi e “persona-
            come la conosciamo oggi .         turalismo. In un impero genti diverse,   li”, come appunto l’Impero macedone
             Identikit di un impero. Da sem-  con tradizioni e lingue differenti, vivo-  che durò soltanto dal 331 a.C. fino alla
            pre sinonimo di conquiste militari e   no assoggettate a un unico potere. Infi-  morte di Alessandro Magno (323 a.C.),
            sottomissione di interi popoli, ma an-  ne, sono ricorrenti gli strumenti dell’e-  altri invece sembravano eterni, come
            che del carisma di un leader e dello   spansione: influenza economica, diplo-  quello romano, ma decisamente non
            splendore di una civiltà. Ma che co-  mazia e guerra».              fu così. «Superato l’apice dello splendo-
            sa contraddistingue un impero? Non   Come diceva il filosofo francese Mon-  re, un impero diventa progressivamen-
            è la concentrazione dei poteri in ma-  tesquieu nel Settecento, “un impero fon-  te ingestibile: si indeboliscono l’autori-
            no a un’unica persona: anche le mo-  dato sulla guerra deve conservare se stesso   tà centrale e le capacità economiche, l’e-
            narchie infatti hanno un re, e non tutti   con la guerra”. E infatti, dalle legioni ro-  sercito comincia a subire sconfitte e le
            gli imperi sono stati retti da un singo-  mane del I secolo d.C. fino alla Wehr-  campagne militari si trasformano in tri-
            lo individuo (l’impero commerciale di   macht del Terzo Reich nel Novecento,   sti fallimenti», spiega Pizzetti. È ciò che
            Atene, nella Grecia del V secolo a.C.,   l’esercito è stato lo strumento principa-  accadde al Sacro romano impero inau-
            era una democrazia). E anche se il di-  le di ogni aspirante imperatore.   gurato dall’incoronazione di Carlo Ma-
            zionario della lingua italiana Le Mon-  Egemonia e decadenza. Le vittorie   gno (800) che arrivò al collasso defini-
            nier definisce l’impero come “l’insie-  ottenute sui campi di battaglia servono   tivo soltanto a partire dal 1803, con le
            me dei territori assoggettati all’autorità   a garantire ai conquistatori l’elemento   guerre napoleoniche.    •
            di uno Stato”, questa è solo una delle   chiave del potere imperiale: l’egemo-           Marco Crosetto


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