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lavoratore, onesto e risparmiatore, in paese poteva portare la
fronte alta. Noi lo rispettavamo, e gli volevarno bene, come
Dio comanda.
La mamma, signora della casa, sarebbe meglio dire, regina della casa, con
una corona pesante di figli, di responsablita’ domestiche, di lavoro
in casa e fuori casa, e tante pene e lacrime per i figli che
morivano facilmente. lo non so come le mani ed i piedi di
mamma Maria non si siano consumati con i continui lavori, e
non so come i suoi occhi belli di mamma innamorata dei suoi
tanti figlioli, non si siano strutti, per le lacrime versate per dar
vita ai figli, per farli crescere da galantuomini, per poi vederli
gettati sui campi di battaglia e saperli dispersi in terre ner-
niche.
Nella ditta Mileti, papa’ e mamma erano il Corpo Dirigente.
Ora vi presento il Corpo Esecutivo. Antonio, figlio del primo
matrimonio, nacque nel 1908. Per noi era un fratellastro, per
mamma un figliastro, e mamma per lui una matrigna. Quanta
tristezza suscitano nell'anima queste parole. In casa nostra non
era cosi’: Antonio era un fratello come tutti, nella Ditta Mileti
lui era il capo squadra, il “Foreman”, riconosciuto ed obbe-
dito. Si sposo’ nel 1930, poi la guerra d’Abissinia, prima della
Spagna ed infine nella Seconda Guerra Mondiale, lo tennero
sotto le armi e lo torchiarono per undici anni. Antonio vive
ancora in Italia. Nel dopo guerra volevo che mi raggiungesse
in Australia, ma da bravo fratello maggiore, non mi ha ascol-
tato.