Page 72 - Per-colpa-di-quella-divisa-bianca-da-marinaio_Neat
P. 72
“Pace...pace...pace…”
Rispondemmo e continuammo a barcollare per la strada.
“Pieta’ Signore di noi dolenti. Signore pieta”!
Non ci punisca il tuo rigore…”
Era Beniamino Gigli, tenore della Scala, che gridava al Si-
gnore le nostre sofferenze. Di tanto in tanto spezzava l l’or-
ribile stanchezza della Marcia, con qualche brano di opera.
Gli aguzzini lo lasciavano cantare. Anzi lo trattavano con ris-
petto. Dopo tutto anche le bestie amano il canto. Il suo vero
nome era un altro, lo chiamavamo cosi’ e a lui non dispiaceva,
per la bellisssima vcoce’
Era la meta’ di Dicembre e marciavamo ancora. Avevamo
attraversato tutta la grecia del mord, eravamo entrati in Jugo-
slavia, poi in Bulgaria dirigendoci verso la capitale sofia. Piu’
di venti giorni di Marcia. A volo d’uccello erano piu’ di cin-
quecento chilometri di strada.
L’orribile stanchezza della Marcia con qualche brano di op-
era. Gli aguzzini lo lasciavano cantare. Anzi lo trattavano con
rispetto. Dopo tutto anche le bestie amano il canto. Il suo vero
nome era un.altro, lo chiamavamo cosi’ per la sua bellissma
voce, e a lui non dispiaceva.
Era la meta’ di Dicembre e marciavamo ancora. Avevamo
attraversato tutta la Grecia del nord ed aravamo entrati in
Jugoslavia, poi la Bulgaria dirigendoci verso la capitale Sofia.