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STORIA E TRADIZIONE
postura e stilie all'ampia fami- glia delle tarantelle meridionali: figurazioni basilari erano il ballo e il giro. Si affiancavano rotazio- ni, figure legate per mano o per braccia, e, se fra i ballerini vi era maggior familiarità , anche parti alludenti la sfera erotica o gestualità scherzosa. Posture e atteggiamenti si rifacevano a un linguaggio corporeo forte eenergico, ma serio e rituale, ti- pico della cultura contadina.
La "neo-pizzica" ha mutuato le forme più diffuse del bal- lo dagli ambienti folkloristici e dall'imitazione di modelli coreu- tici mediatici (tango, flamenco, ecc.), esaltando le "intenzio- ni" e le emozioni dei ballerini
a rendere emotivo il momento coreutico. Su alcuni passi base i ballerini ci ricamano una gran varietà di passi e movimenti, che fanno oscillare la danza tra fasi di calma, studio dell'altro o attesa a fasi più frenetiche ca- ratterizzate da forti battiti dei piedi sul suolo, veloci e vorticosi giri su sé stessi, brevi insegui- menti, repentini avvicinamenti, allontanamenti incroci tra i due ballerini.
Il tutto condito da euforia dei suoni e dalle grida che si sca- tenano dalla ronda, quel tipico cerchio di musicisti, aspiranti ballerini, curiosi, che spontane- amente dando vita al momen- to del ballo. Caratteristico della
pizzica pizzica è il "fazzolet- to", accessorio immancabile, che veniva usato per invitare, sventolandolo, il partner pre- scelto. Oggi esiste la credenza che vuole il fazzoletto come "simbolo d'amore" in mano alla donna, che lo concede so- lamente al giovanotto in grado di rapirle il cuore. Anche se non si può negare che questo sem- plice accessorio possa diventa- re un vero e proprio simbolo o pegno d'amore che due inna- morati si scambiano durante il ballo, è più probabile che esso venga utilizzato per animare maggiormente la danza.
Nella pizzica pizzica i ruoli, i sessi e la loro rappresentazione
Un esempio di esibizione di Pizzica a Scherma
46 Piaceri d’Italia