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LA CILIEGIA
fERROVIA: LE ROSSE SUL TRENO
DURACINE O TENERINE?
L'Italia, meritatamente è di as- solutamente il primo paese per la produzione cerasicola. Ai ver- tici nazionali troviamo il Veneto, la Puglia e la Campania, ma in quasi tutte le regioni abbiamo una presenza significativa.
Le varietà più importanti sono la duracina Bigarreau (compare sul mercato già a metà maggio); Il Durone Nero (fiore all’occhiello del comprensorio di Vignola), dolcissima, grande, d’un rosso molto scuro; il Durone dell'A- nello, (disponibile da fine mag- gio a tutto giugno) che ha polpa croccante e succosa; la Moretta di Cesena e la Ferrovia (coltivate particolarmente in Puglia) sono tenerine apprezzate per la loro succosità.
Infine ricordiamo la Marca, un durone (colore giallo-rosso) che l'industria conserviera sciroppa e mette sotto spirito.
l LUOGHI DELLE CILIEGIE
Alcune particolari produzioni meritano di essere citate.
Quella della luminosa Val Grue dell'Alessandrino, dove si produ- ce, da un ecotipo locale, la dolce e compatta varietà Bella di Gar- bagna.
La ciliegia di Marostica, in pro- vincia di Vicenza, famosa da vari secoli, ha ottenuto per prima l’In- dicazione Geografica Protetta. Riconoscimento che vanta anche quella, superba per dimensioni e qualità, di Vignola, nel Modene- se, che è la più famose d'Italia. Nel Veneto si esibisce la Mora di Cazzano, che viene festeg- giata in provincia di Verona con sagre, mostre mercato e anche con una una gara podistica di 26 chilometri denominata “Marci- liegia”, che prevede sia partenza che arrivo in piazza Umberto I°
La ciliegia più curiosa fra tutte le varietà è quella detta Ferrovia, che viene dalla Puglia e in particolare dal territorio di Bari.
In realtà dovrebbe prendere il nome dal paese di provenienza, che è Turi, ma per la sua storia si chiama Ferrovia, che dice due cose.
Sembra che il primo albero nato da un nocciolo di ciliegie di un ecotipo locale sia cresciuto nei pressi di un casello delle Ferrovie Sud-Est, a circa 1 km da Sammichele di Bari.
Erano all'incirca gli anni Trenta del '900 e della pianta si prese cura il casellante.
Le ciliege erano bellissime e buonissime: di un rosso brillante, con polpa croccante rosa, dimensioni notevoli e una caratteristi- ca speciale: il fatto di terminare a punta, un po' a forma di cuore, e di avere un peduncolo particolarmente lungo.
A poco a poco si diffuse nella zona, arrivando a essere la cultivar più importanti di Turi e Conversano, paesi grandi produttori di ciliegie e poi di tutto il territorio barese.
Allora le ciliegie viaggiavano verso il Nord su vagoni refrigerati con metodi che oggi appaiono un po' antiquati, ma che funzio- navano benissimo.
E Ferrovia, per quei frutti che arrivavano sui treni, era proprio il nome giusto. Oggi sono camion frigoriferi a portarle un po' dovunque e specialmente nel Nord Europa, dove sono amatis- sime e popolari. La conservabilità naturale di questa ciliegia è comunque molto alta, circa sette giorni di freschezza.
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