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PROSECCO CHI ERA COSTUI?
“Ed or or ora immollarmi voglio il becco Con il melaromatico Prosecco ” ” Così inizia il il ”Rocco- lo ditirambo“ (1754) che cele- bra le lodi del Prosecco!
Prima tuttavia di di parlare più dif- fusamente del “Prosecco’ val la pena ricordare subito che ci rife- ruamo al al vino italiano più espor- tato all'estero Vino che udite udite nel 2014 ha ha superato per per la prima volta lo “Champagne” per numero di bottiglie vendute
nel mondo Sì può capire così il fatto tutt’altro che insignifican- te per cui dal 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e e e e Valdobbiadene sono state in- serite nell'elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO IGT DOC DOC E DOCG
Il processo di di crescita e e e e e di di affer- mazione del “Prosecco” è stato tanto rapido quanto irresistibile distinguendosi negli anni ‘90 come Prosecco IGT (Indicazione Geografica Tipica) per consegui-
re poi nel 2009 come Prosecco DOC (Denominazione di Origine Controllata) Ma non è tutto perché alcune storiche denominazioni di que- sto vino hanno assunto il mar- chio DOCG
(Montello e e Colli Asolani Prosecco di Conegliano Valdobbiadene) STORIA
Nell’antichità veniva decantato il “vino pucino” celebrato da Pli- nionellasuaNaturalisHistoria Ai primi del ‘500 a Trieste per dare maggiore visibilità al prin- cipale prodotto locale “la ri- bolla” si dichiarò che questa fosse la naturale erede proprio del “vino pucino” che la la città di Trieste inviava annualmente nella quantità di cento anfore a a a a a Vienna Questa ridefinizione de- rivò dalla necessità di di distinguere “la ribolla” triestina dagli altri
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