Page 484 - Lezioni di Mitologia;
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E del pettin le dotte arti interrotte.
Perì l'opra divina, il ragno audace
Con sacrilego fìl supplìa lo stame!
Non piange il danno, nella cara tela
Imprime baci, e con le mute fila
Ragiona, e tutti del lavoro illustre
Gristrumenti negletti al sen si stringe
Come la figlia: del pudico letto
I vestigi ricerca e gli percorre
Con lacrime a con baci: i voti campi
Interroga così mesta giovenca
Del suo torello dal desìo trafitta.
Del tetto alfin nella segreta parte
Elettra ritrovò, fida nutrice,
Figlia dell'Oceano: a Cerer pari
Nell'affetto, solea nel sen gradito
Portar la pargoletta al sommo Giove,
E locarla con dolce atto di madre
Nel ginocchio paterno, ed era a lei
Genitrice seconda. Allora avea
La canizie del suo capo tremante
Sparsa di polve, e gran pianto spargea
Sull'alunna divina. A lei rivolta
Cerer dopo i sospiri, al duolo il freno
Sciolse, gridando: Qual ruina io veggo!
Regna il marito, o il trionfato Cielo
Occupare i Giganti? e chi potea
Cotanto ardir, vivo il Tonante? i nostri
Penati forse, vincitor dell'Etna
Encelado invadea? dove la figlia,
Dove la figlia mia? Questa è la vostra