Page 132 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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122 LEZIONE OTTAVA.
r accompagnava a cavallo , e la precedevano degli araldi che an-
davau gridando : « Ateniesi, ricevete' con animo lieto Pìsistrato
» che la dea Minerva onora ai di sopra di tutti gli uomini c che
» è ricondotto. da lei' medesima nella sua cittadella. » ' I cittadi-
ni, a queir annunzio, si prostravano adorando la dea, e accol-
sero favorevolmente Pisistrato,'
Questo allora, sticondo la convenzione, sposò la hglioiadi
Megacle ma non la trattava da moglie che apparentemente, per
:
non stringere un’ unione reale con una famiglia che era sotto la
condanna' d’ un’ eterna maledizione. Quando gli Almeonidi furono
consapevoli di quest’oltraggio, la rui>pero di novo con lui; e per
vendicarsc'ne, strinsero di.novo una lega colla fazione di Licur-
go. Per la seconda volta Pisistrato si trovò soprafiEatto da’ suoi
avversari, e si ritirò coi figlioli a Eretria neU’-Eubea. Fra di loro,
fu messo subito in deliberazione se conveniva adattarsi a vivere
in esilio, 0 tentare ogni sforzo per riacquistare la sovranità
d’ Atene. Approvato il secondo partito, principalmente per
r esortazioni d’ Ippia suo figliolo maggiore, Pisistrato s’occupò a
fare i preparativi opportuni. Finalmente nel ò38, undici anni
dopo che era stato cacciato da Atene, parti da Eretria risoluto
di venire a capo de’ suoi disegni anche colla forza dcH’armLLe
sue forze si componevano d’ una banda d’ Argivi assoldata col
danaro di cui gli erano state larghe Tebe e altre città, e d’ una
banda d’ausiliari condottigli da Ligdami, uno dei principali
personaggi dell’ isola di Nasse. \
Entrato nell’Attica, s’ impadroni di Maratona dove i suoi
partigiani corsero in folla a raggiungerlo e da Atene e d’ altrove.
Di li s’avanzò verso la città ; incontrò, a poca distanza da essa,
i nemici ; attaccò battaglia , e in breve tempo gli costrinse alla
fuga. Fece allora un’azione che lo rendeva degno del suo trion-
fo. Invece d’eccitare le sue truppe vittoriose contro i vinti di-
spersi, « fece montare a cavallo i suoi figlioli, affinchè raggiun-
» gesserò i fuggitivi, e gli esortassero a nome suo a non temer
» nulla da lui, e a tornare pacificamente alle loro faccende. Gli
» Ateniesi ubbidirono, e Pisistrato fu por la terza volta signore
» d’ Atene. »* Gli Almeonidi s’affrettarono ad abbandonarla.
Per assicurarsi il possesso del potere meglio che nel pas-
^ Eroti. ihid.
» Etod., 1, 63,04.
Digiti^ Ijy Googic