Page 394 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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- 384 ' LEZIONE VENTITREESIMA.-
Fu allora finita per Tisafeme. Artaserse, impaurito delle conse-
guenze che poteva avere questa guerra eòi Greci, saputo che
ebbe quella sconfitta , s’ indignò contro lui che considerava
come l’ autore della guerra ; e conferendo subito a Titrauste la
satrapi^i, gli dette l’ ordine di mandargli la testa del caduto^
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in disgrazia. Titrauste esegui T ordine ricevuto ; poi propose ad
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Agesilao la pace, dichiarando, in nome del suo re, che le città
greche dell’Asia sarebbero lasciate libere, col solo obbligo di
pagare il tributo. Lo Spartano rispose di non poter concluder
nulla senza il consenso dei magistrati del suo paese. Si Bt^bili
dunque una tregua per aspettar quel consenso. Frattanto Agesi-
lao, a cui Titrauste dava trenta talenti per approvvisio'nare la
sua armata, s’impegnava a uscire dalla satrapia di lui ed entrare
nella Frigia che era quella di Farnabazo. «V" <
• Entratoci, la devastò fieramente e pre.«c colla forza pardc-*
chic città. Invitato a passare in.Paflagonia, fece un’alleanza con
Oti, re di quel paese, da cui ricevè un rinforzo di 1000 cavalli
e *000 pollasti. Acconsenti poi ad avere un abboccamento con
Farnabazo. « Agesilao e i trenta del suo consiglio l’ aspettavano
n al luogo stabilito, sdraiati sull’erba. Farnabazo arrivò vestito
» magnificamente. I suoi schiavi stesero in terra i guanciali, su
» cui i Persiani hanno l’ uso di seder mollemente : ma lui , vé-
» dendo la semplicità d’ Agesilao, si vergognò di quella mollezza
» e, come lo spartano, s’ assise sulla nuda terra. » ' Agesilao lo
richiese della sua alleanza. L’ altro rispose che 1’ avrebbe fatta
al tiìnmantii che Artaserse lo privasse della sua satrapia : ma
finacebé lo lasciava in quella e al comando delle sue truppe, cre-
deva suo dovere di combattere Agesilao con tutte le forze. Questa
sincerità piacque al re di Sparta; il quale, stringendogli la
mano e dichiarandoglisi amico personale, gli promesse di uscir
• dalla Frigia.
Allora formò il progetto di penetrare più che potesse nel-
l’ interno dell’ A.sia, nella ferma speranza di rovesciare l’ impero
persiano. Ma sul più bello dei preparativi che faceva per metterlo
in esecuzione, ricevè l’ordine di partire immediatamente dal-
l’Asia e volare in soccorso di Sparta medesima, che era stata
attaccata da una lega potente. Quest’ordine 1’ afflisse vivamente;
chè veniva a chiudergli la strada di una gloria immensa che si
* Senof. 1
, St greca > I V,
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